MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

L’incontro in video tra ragazzi di Kharkiv e studenti spezzini: “Al riparo dai bombardamenti cerchiamo di essere felici”

L’incontro tra ragazzi di Kharkiv e spezzini: esperienze diverse fra emozioni e sorrisi. Scuola allestita nel locali del metrò. “Possiamo mettere l’ananas sulla pizza?”

Un momento dell’incontro a distanza in collegamento diretto tra i ragazzi ucraini e gli studenti del Cappellini-Sauro

Un momento dell’incontro a distanza in collegamento diretto tra i ragazzi ucraini e gli studenti del Cappellini-Sauro

La Spezia, 28 novembre 2024 – Lo studio al tempo dell’assedio. Nel mondo di sotto di Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina con oltre 1 milione e mezzo di abitanti, c’è una nuova vita. La metropolitana non è più soltanto un mezzo per gli spostamenti ma si è trasformata in una grande scuola che ospita i ragazzi mettendoli al sicuro da quello che accade “di sopra“. Un grande villaggio a parte, dove pur non vedendo il sole gli abitanti si sono adeguati ai ritmi, alle esigenze e anche all’arrivo del Natale. Il tube infatti è in fase di decorazione per contribuire a regalare un tocco di quella serenità perduta dal febbraio 2022.

La città è proprio al confine con la Russia e per questo ha subìto enormi danni, vittime e costretto migliaia di residenti a lasciare tutto per fuggire. A illuminare e far conoscere quel mondo sotterraneo ci hanno pensato gli studenti dell’istituto superiore spezzino “Cappellini-Sauro” in collaborazione con l’associazione italo-ucraina “Heroiam Slava“ presieduta dall’avvocato Gabriele Dallara che già nel corso dell’estate ha organizzato uscite in barca grazie al supporto dei barcaioli di Monterosso per consentire a tanti ragazzi ucraini ospiti a Spezia di visitare le bellezze del Golfo e delle Cinque Terre. Ieri mattina grazie all’impegno dei docenti, tecnici dell’istituto e del referente del progetto Ermanno Ricco si è accesa una luce.

Si è creato un ponte magico a distanza di 3mila chilometri tra Spezia e la metropolitana di Kharkiv allestita a scuola. Una quindicina di ragazzi hanno ricevuto l’abbraccio virtuale e tanti sinceri sorrisi e applausi dai coetanei delle quattro classi quinte e una terza dell’istituto superiore cittadino. A fare da interpreti non soltanto i ragazzi ucraini ospiti e studenti da due anni, ma già spigliati e preparatissimi nella lingua italiana, ma anche la signora Lesya Babiy. Una rifugiata ucraina, originaria proprio della città metropolitana di Kharkiv, che fa il medico all’ospedale di Massa.

A quasi tre anni dallo scoppio del conflitto per la prima volta una scuola entra in contatto con un altro istituto didattico mettendo a confronto la stessa generazione alle prese con due realtà opposte. “Dopo i primi tempi di totale smarrimento – hanno spiegato – ci siamo abituati a questa realtà e cerchiamo di andare avanti. Non è facile ma oltre a studiare riusciamo anche a praticare qualche disciplina sportiva”. I ragazzi dell’istituto ucraino frequentano le lezioni in presenza due volte la settimana per tre ore, studiando tutte le materie. Il resto lo svolgono online. L’allestimento della scuola al riparo da missili, bombardamenti e venti di guerra è stata una scelta ben precisa del governo ucraino. “Qui almeno siamo al riparo. Abbiamo scaricato una applicazione che ci informa delle situazioni di allerta e in quei momenti abbiamo paura per chi si trova fuori”.

E’ stato emozionante mettere a confronto ragazzi della stessa età che alla fine, pur distanti, si sono guardati negli occhi scambiandosi domande e incoraggiamenti. Alla domanda sul concetto della felicità hanno risposto. “Per noi essere felici è lo stare uniti, vicini e trovare nuovi amici. Sperando che presto si possa tornare davvero a vivere la normalità”. Gli ucraini non hanno avanzato richieste particolari ma soltanto di ricevere calore e sostegno che potrebbe un giorno concretizzarsi in un incontro. Poi giocando sull’ironia hanno posto un quesito.

“Ma sulla pizza possiamo mettere l’ananas?”. E dall’aula magna dell’istituto spezzino si è sollevato un sentito coro di disapprovazione a orgogliosa tutela del made in Italy gastronomico. Alla storica giornata ha voluto presenziare anche il sindaco Pierluigi Peracchini portando il saluto della città di Spezia e di tutta la Provincia ricordando la vicinanza e le tante manifestazioni di solidarietà e affetto messe in campo in questo tempo durissimo. La storia non finisce qui ma il collegamento, di oltre due ore, si è concluso con la promessa di rivedersi. Magari scrivendosi sui social perché, in fondo, le mode tra i ragazzi non conoscono confini.