MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Libro di Putin, biblioteca blindata. Nessun contatto tra ucraini e russi

Gli esponenti della comunità Heroiam Slava sono rimasti fuori. Ancora polemiche sull’utilizzo della Beghi

Gli esponenti della comunità Heroiam Slava sono rimasti fuori. Ancora polemiche sull’utilizzo della Beghi

Gli esponenti della comunità Heroiam Slava sono rimasti fuori. Ancora polemiche sull’utilizzo della Beghi

Una presentazione blindata. La comunità ucraina presente all’iniziativa di presentazione del libro sulle vere cause del conflitto tra Russa e Ucraina russo scritto da Vladimir Putin non è potuta entrare nell’auditorium della biblioteca Beghi. Una questione di spazi ristretti, secondo gli organizzatori, ha dunque tolto la possibilità del confronto rimasto dunque una questione di sguardi in una tensione comunque contenuta e ben vigilata da un nutrito schieramento di forze dell’ordine. Al tavolo dei relatori Angelo Sinisi presidente dell’associazione Russkaya Idea, Bruno Scapini ambasciatore italiano in Armenia, Lorenzo Berti dell’associazione Vento dell’Est e Francesco Toscano direttore di Visione Tv. L’approccio alla presentazione usato da Sinisi non è stato di certo morbido, sottolineando “l’aggressione mediatica“ che ha preceduto l’appuntamento dispensando colpi di antidemocrazia ai partiti e movimenti che hanno chiesto di annullare l’iniziativa. Toni forti e senza contraddittorio, addolciti nell’elogio al sindaco Pierluigi Peracchini per aver tenuto il punto e aver concesso l’utilizzo della sala. E proprio sulla gestione degli spazi pubblici Azione La Spezia e Italia Viva nel documento congiunto a firma di Antonella Franciosi e Laura Porcile hanno chiesto la modifica del regolamento per la concessione dei locali e spazi pubblici. "Il sindaco – hanno scritto – ha dichiarato di voler garantire uno spazio di confronto e discussione aperto e democratico per giustificare la concessione dell’auditorium della biblioteca Beghi alla propaganda russa. Di più ha sostenuto di non potere ma anche di non volere agire in modo diverso, obbligata dai regolamenti che presiedono alla concessione delle sale comunali. Se è costretto dalle leggi comunali a consentire ospitalità pubblica a eventi che diffondono propaganda che inquina il confronto democratico e il dibattito pubblico, allora occorre cambiare i regolamenti di concessione degli spazi pubblici. Altrove è stato fatto. Non è tempo di leggerezza. Non è tempo di sofismi. Non è tempo di giocare con le parole. E’ tempo di proteggere la democrazia liberale e la Repubblica italiana come l’abbiamo conosciuta fino ad ora".

Anche l’europarlamentare Brando Benifei del Partito Democratico ha duramente criticato l’iniziativa. "Trovo sconcertante – ha scritto sul suo profilo social – che una sala comunale della mia città venga concessa per la presentazione di un libro che altro non è che la rielaborazione propagandistica di un discorso imperialista di Vladimir Putin, usato per giustificare l’aggressione all’Ucraina. Un testo che nega l’esistenza stessa della nazione ucraina e che rappresenta la base ideologica della guerra in corso, delle sue devastazioni e delle sue vittime. La Spezia ha una tradizione democratica e antifascista che non può essere piegata a operazioni di propaganda mascherate da cultura". I promotori dell’iniziativa hanno ripercorso le origini del conflitto indicando nell’azione della Nato la causa scatenante. Ovvero l’allargamento del perimetro, secondo la loro ricostruzione, che avrebbe provocato dunque spinto la federazione russa a proteggere la propria sicurezza. Alcuni componenti della comunità ucraina Heroiam Slava ma anche cittadini italiani e ucraini sono rimasti dunque all’esterno della biblioteca aspettando l’uscita dei relatori. "Ci sarebbe piaciuto poter entrare e porre alcune domande – hanno spiegato – ma nonostante l’arrivo in anticipo rispetto all’orario annunciato non abbiamo trovato posto. Forse avevano paura di chissà quale reazione ma in realtà non avrebbero rischiato nulla".

Massimo Merluzzi