Liguria, 31 dicembre 2021 - La prima settimana del nuovo anno sarà in zona gialla, ma da lunedì 10 gennaio il rischio più che mai concreto è che la Liguria finisca nella zona arancione. A spiegarlo, ieri – giornata in cui è stato toccato il record giornaliero ‘all time’ di contagiati dall’inizio della pandemia, 1781 – il governatore regionale Giovanni Toti, che sottolinea come il numero di persone ospedalizzate resta comunque "sotto controllo grazie all’imponente campagna vaccinale" e che proprio in merito a un ‘cambio di colore’ della Regione ha ricordato che "per i vaccinati non comporterà nessuna variazione. Oggi tocchiamo il picco di tutti i tempi come numero di contagi, ma dipende anche dal numero gigantesco dei tamponi effettuati – ha detto –. Resteremo in zona gialla per pochi numeri, i contagi oggi sono molto potenti, ma gli ospedali stanno reggendo un urto importante grazie a una campagna di vaccinazione che sta procedendo con grande intensità. Il che non vuol dire che la Liguria non possa andare in zona arancione. È probabile che se non cambierà il trend, anche la Liguria passerà in zona arancione, ma non è il tema dei prossimi giorni".
Toti afferma anche di aver "apprezzato le misure prese ieri dal Governo, che ha accolto la richiesta di azzerare la quarantena per i vaccinati (con tre dosi e per chi ha effettuato la seconda dose o è guarito da meno di 120 giorni; ndr) e di ampliare il super Green Pass, anche se auspicavo che fosse allargato anche ad altre aree di lavoro". La situazione è comunque delicata: secondo i dati forniti da Alisa, l’incidenza media settimanale in Liguria è molto alta e si attesta a 526 casi ogni 100mila abitanti (539 a Savona, 666 a Spezia, 764 a Imperia, 452 a Genova), con la fascia dei bambini che ha un’incidenza doppia rispetto agli adulti.
L’impatto però negli ospedali è decisamente ridotto rispetto al passato: l’indice Rt infatti si attesta a 1,2 con il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva al 18% e il tasso di occupazione di dei posti letto di area medica al 28%. Alla Spezia, anche quella di ieri è stata una giornata nera sotto il fronte dei numeri della pandemia. Si è verificato l’ennesimo decesso, di un uomo di 67 anni ricoverato al Sant’Andrea. Nello Spezzino si sono inoltre registrati 384 nuovi casi di positività, che hanno fatto schizzare a 2.431 il dato degli spezzini attualmente alle prese col virus e a 2219 le persone in sorveglianza attiva. In diminuzione la pressione sugli ospedali: 38 le persone ricoverate di cui 34 al San Bartolomeo e 4 al Sant’Andrea. Intanto, Asl5 ieri ha aperto il reparto di terapia intensiva Covid al San Bartolomeo, con una disponibilità di 8 posti letto, di cui due in uso. Al Sant’Andrea restano per ora tre pazienti in terapia intensiva, di cui due in condizioni particolarmente critiche, "al momento non trasferibili, per i quali si sta valutando la centralizzazione in struttura regionale di riferimento" fa sapere Asl5.