CHIARA TENCA
Cronaca

L’infinito secondo Baricchi

Sabato il vernissage di ’Apeiron’, nei locali della galleria Cardelli e Fontana

Lo spezzino Mirko Baricchi, immortalato dalla fotografa Alexia Frascatore

Lo spezzino Mirko Baricchi, immortalato dalla fotografa Alexia Frascatore

“’Ápeiron’, infinito. Il titolo della mia nuova personale fa riferimento a un flusso di continuità e relazione, quello fra me, l’artista, e la mia galleria, la Cardelli & Fontana artecontemporanea. Un rapporto che arriva ai ventisette anni di collaborazione e che non esito a definire un traguardo straordinario". Mirko Baricchi, artista spezzino che di recente è stato fra i protagonisti di ’Pensieri d’artista’, il libro e la mostra concomitante promossi dal nostro giornale, anticipa così la sua prossima esposizione.

Inaugurazione in calendario sabato 15 alle 17.30 nella sede della galleria in via Torrione Stella Nord 5 a Sarzana, dove resterà visitabile fino al 3 maggio con orario: martedì - sabato 10/12.30 - 17/19.30, lunedì 17/19.30. L’ottava personale del pittore nato in riva al Golfo e trasferitosi in Veneto, ma sempre legato alla sua terra di origine, raccoglie oltre 20 opere realizzate nell’ultimo anno a tecnica mista: lavori di diverse dimensioni, che vanno dalle tre grandi (150x120) alle piccole (24x18) prese da un magazzino e impreziosite dalle pennellate di Baricchi.

"Tutto si riferisce al flusso di continuità dell’infinito e alla relazione fra me e la galleria, con i classici simboli ripetuti e anche una riflessione sulla modalità di esecuzione di questi lavori, legata al flusso gestuale, al segno pittorico, alla fluidità della materia pittorica che è un piacere mettere in primo piano. C’è questo tipo di attitudine, con libertà totale e un continuum nel gesto" spiega.

Questa ultima produzione nasce da diverse prospettive: dall’osservazione del mondo e della natura, ma anche da una condizione intellettuale già profondamente insita e radicata nell’istante iniziale dell’essere artista, che nello specifico di Baricchi si compie nell’atto dell’indagine meticolosa, che interagisce con il reale, per poi repentinamente allontanarsene, andando oltre la mera rappresentazione oggettuale, spingendosi nello spazio dell’altrove. La natura, in particolare, è un elemento che il pittore coglie e accoglie quotidianamente e che lui stesso mette su tela filtrandola con la propria arte. Boschi, paesaggi, piante vanno oltre il loro essere, per tramutarsi piuttosto in trampolino per un’analisi della materia, della composizione e della cromia, oltre che sull’origine della forma.

Chiara Tenca