MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Non c’è l’oculista per la visita. L’Asl 5: "Vada da un privato", ma poi non viene rimborsato

L’odissea di un padre: gli è stato risposto che l’azienda non ha recepito quel decreto legge. "Avevo diritto a riavere i soldi, a questi punti non mi resta che procedere con una denuncia"

Una visita oculistica pediatrica (Getty Images/iStockphoto)

Una visita oculistica pediatrica (Getty Images/iStockphoto)

La Spezia, 16 giugno 2023 - Non soddisfatto e neppure rimborsato. Ma la delusione per il risultato mancato diventa ancor più cocente se si tratta di una prestazione sanitaria per altro richiesta all'Asl 5 da una famiglia che ha tentato di prenotare una visita oculistica pediatrica per un bambino. E di fronte alla forte delusione sta prendendo sempre più campo l’idea di una denuncia. Infatti quando il padre del bambino, Riccardo Grosso, si è addentrato nella ragnatela di telefonate e richieste di contattare altri uffici si è trovato perso e non ha portato a casa nessun risultato. Lo sfogo dunque è stata la naturale conseguenza del suo girovagare in cerca di concretezza. Ma cosa è successo? "Premesso che non sono spezzino - spiega - e quindi ho avuto a che fare con altri sistemi sanitari quindi quello dell’Asl 5 mi ha spiazzato. Tutto è iniziato con una chiamata al Cup nella quale vengo a conoscenza della chiusura delle liste di prenotazione per quanto riguarda l’oculistica pediatrica e, da quanto mi dice la gentilissima operatrice al telefono, non solo per quella. Sono bloccate anche le liste per pazienti che hanno la sfortuna di dover fare visite ben più gravi e urgenti come quelle di oncologia". Il passaggio successivo ? "Chiedo di effettuare la visita in intramoenia avvalendomi dei diritti costituzionalmente sanciti dalla legge, articolo 32 della Costituzione e dal decreto legislativo numero 123 che oltre a garantire la visita in libera professione pagando solo il ticket stabilisce direttive ben precise in materia di liste d’attesa".

E nel suo caso quale ? «L’articolo 3 stabilisce che le Regioni, attraverso i direttori delle aziende sanitarie locali e ospedali, devono stabilire i tempi massimi che intercorrono tra la richiesta della prestazione e viene erogata. E tale intervallo di tempo dovrebbe essere ben pubblicizzato e comunicato all’assistito al momento della richiesta della prestazione. Quindi per la mia visita con codice P, quindi programmabile, il tempo massimo di attesa è di 120 giorni". A liste chiuse il signor Grosso viene dirottato dal Cup a un altro ufficio per prenotare la visita in intramoenia.

Ma arriva un’altra sopresa. "Mi viene detto che a Spezia non c’è più un medico oculista che faccia questo servizio e quindi di rivolgermi al privato, pagando 120 euro. In questo caso, lo afferma sempre la legge, ho diritto a essere rimborsato". Lo ha fatto presente? "Certamente - prosegue - e mi è stato detto di chiamare un altro numero, quello dell’ufficio rimborsi. Ma anche in questo caso tra linee occupate e vane attese ho chiamato gli uffici di Asl5 sentendomi rispondere che il decreto legislativo da me indicato non è stato recepito da questa azienda e di riprovare in futuro. Credo sia un caso grave soprattutto per chi ha bisogno e, magari, non può permettersi di pagare le visite private. Riguardasse me ci sarebbe di sicuro un sentimento negativo nei confronti di Asl 5 ma andrei altrove e darei i miei soldi del ticket a un’altra Regione. Ma quando riguarda le fasce più deboli allora proprio no. Cosa ha intenzione di fare ? "Di fronte alla violazione di leggi, articoli della Costituzione e decreti legislativi mi sembra che ci sia materiale a sufficienza per procedere con una denuncia".