MATTEO MARCELLO
Cronaca

Lite in caserma con un ragazzo. Il giudice nega altre indagini

Maresciallo nei guai per depistaggio: il gup invita il pm a considerare anche un possibile reato di falso

Un carabiniere impegnato in un servizio di controllo del territorio (. foto d’archivio

Un carabiniere impegnato in un servizio di controllo del territorio (. foto d’archivio

Non solo il rigetto dell’istanza presentata dall’avvocato per l’integrazione di indagini, mirate – secondo i piani della difesa – a far cadere l’accusa di depistaggio mossa dalla Procura, ma anche l’invito allo stesso pubblico ministero a valutare la possibilità di integrare le accuse col reato di falso. Così il giudice per l’udienza preliminare, Tiziana Lottini, in merito all’inchiesta che vede coinvolto un maresciallo dei carabinieri all’epoca dei fatti in servizio presso la caserma di Monterosso. Ieri, nel tribunale spezzino, l’udienza in cui non sono mancati colpi di scena.

L’episodio da cui trae origine la vicenda giudiziaria è avvenuta la scorsa estate, quando una pattuglia dei carabinieri era stata allertata per una presunta molestia sessuale ai danni di una ragazza da parte di un alcuni ragazzi che si erano poi allontanati. Due di loro (entrambi minorenni) erano stati individuati dai carabinieri e accompagnati in caserma, dove ci sarebbe stato in alterco fra un giovanissimo e il maresciallo dell’Arma, al culmine del quale, secondo quanto ricostruito dalla Procura, il maresciallo avrebbe colpito il giovane con uno schiaffo. Scena ripresa in maniera casuale dal cellulare del ragazzo, così come da quello di un militare.

A distanza di mesi il maresciallo (ora in servizio in una caserma in provincia di Genova) è stato iscritto nel registro degli indagati dalla procura per depistaggio: secondo l’accusa avrebbe tagliato parte dei filmato inserito dagli stessi carabinieri nell’informativa relativa all’episodio avvenuto in caserma. La difesa, anche in occasione dell’interrogatorio, ha sostenuto come il ’taglio’ di parte del video sarebbe avvenuta in maniera del tutto casuale e non ci sia mai stato alcun tentativo di depistare le indagini.

Per quanto riguarda invece l’episodio della colluttazione, sono nel frattempo cadute le accuse di lesioni a carico del maresciallo (il giovane aveva riportato ferite giudicate guaribili in 10 giorni perchè aveva sbattuto la testa contro uno specchio) poichè nelle scorse settimane, a fronte di una transazione economica, la famiglia del ragazzo aveva ritirato la querela nei confronti del maresciallo.

Ieri il colpo di scena, con la difesa che ha chiesto l’integrazione di indagine per tentare di far cadere l’accusa di depistaggio – il pm Alessandra Conforti si è opposta – e il gup che ha invece rilanciato, rigettando la richiesta e invitando il Pm a considerare anche una possibile accusa di falso. L’udienza è stata aggiornata a maggio.

Matteo Marcello