MATTEO MARCELLO
Cronaca

Lite sullo slogan fascista. Il Comune mette la targa. I partigiani non ci stanno e piazzano un cartello

La scritta del Ventennio alla Serra di Lerici fa ancora discutere . L’amministrazione prova a contestualizzarla, l’Anpi la ’corregge’. .

Il cartello con la proposta avanzata dall’Anpi, affisso sotto la targa apposta dal Comune

Il cartello con la proposta avanzata dall’Anpi, affisso sotto la targa apposta dal Comune

Fa ancora discutere lo slogan fascista impresso sulla facciata di un condominio alla Serra di Lerici, recuperato per volere della Commissione locale per il paesaggio in occasione dei lavori di riqualificazione dell’immobile. "L’impero chiede disciplina, coordinazione degli sforzi, dovere e sacrificio", questa la frase piena di retorica di regime con cui l’instancabile macchina della propaganda fascista bombardava gli italiani nel corso del Ventennio. Nel Consiglio comunale lericino, circa un mese fa, maggioranza e minoranza non avevano trovato l’accordo sulla frase da incidere sulla targa da piazzare sotto la scritta, con la posizione della maggioranza che alla fine prevalse ai voti. Il Comune a quel punto ha deciso di procedere e, qualche giorno prima della festa di Liberazione, ha deciso di installare la targa con la frase proposta dalla maggioranza.

"I valori di riferimento della nostra comunità – si legge nella targa comunale – sono oggi i valori della Costituzione repubblicana nata dalla vittoria nella Seconda guerra mondiale degli eserciti delle democrazie e dei combattenti partigiani contro il nazifascismo. L’affermazione dei valori di uguaglianza libertà e fratellanza fra i popoli è costata oltre 60 milioni di morti tra il 1939 e il 1945". Un’incisione che tuttavia non avrebbe soddisfatto l’Anpi di Lerici, che proprio nella mattinata del 25 aprile ha deciso non solo di organizzare un presidio nei pressi della scritta, ma anche di aggiungere, al sostegno in ferro della targa apposta dal Comune, un cartellone con la propria proposta di contestualizzazione della scritta, nella convinzione che da parte dell’amministrazione comunale non ci sia stata alcuna volontà di condividere la contestualizzazione storica né di prendere in considerazione la volontà di un numeroso gruppo di cittadini e cittadine che nei mesi scorsi avevano firmato una petizione mirata a definire secondo un corretto criterio storiografico i contenuti della frase muraria d’epoca fascista. Secondo l’Anpi, la frase scelta dal Comune non contestualizzerebbe affatto il contenuto dello slogan fascista, con i partigiani che hanno ribadito come una corretta lettura possa arrivare solo dalla fondazione Istituto spezzino per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. La maggioranza consiliare, anche in occasione dell’infuocato consiglio di poche settimane fa, aveva invece sottolineato come dovesse essere compito del Consiglio, in quanto espressione dei cittadini lericini, a farsi carico della questione.

Matteo Marcello