REDAZIONE LA SPEZIA

Lo sbarco dalla nave di Emergency. Prima accoglienza per i 35 migranti

Tratti in salvo lunedì nelle acque internazionali della zona Sar libica, arrivano da Sudan, Sud Sudan e Tunisia. A gestire la logistica la Croce rossa. In campo Caritas e personale di Asl, Questura e Sanità marittima.

Il presidio al faro del molo Italia; in alto, i volontari della Cri in porto e lo sbarco

Il presidio al faro del molo Italia; in alto, i volontari della Cri in porto e lo sbarco

Troveranno per il momento una sistemazione in vari centri di accoglienza della Liguria – in attesa che venga definito il loro status, se sia o no idoneo alla richiesta di asilo – le 35 persone sbarcate nella serata di ieri dalla ’Life support’. La nave di Emergency aveva prestato loro soccorso all’alba di lunedì, nelle acque internazionali della zona Sar libica: erano a bordo di un mezzo sovraffollato, ritenuto inadatto alla traversata del Mediterraneo. Si tratta di migranti (tra i quali una donna e cinque minorenni non accompagnati) provenienti da Sudan, Sud Sudan e Tunisia, paesi – spiega Emergency – colpiti da conflitti, violenze, instabilità politica e povertà. Dopo la prima accoglienza di ieri notte, le 35 persone sono state redistribuite tra le quattro province liguri. Secondo le informazioni disponibili, solo 7 migranti sarebbero rimasti alla Spezia (in campo, come sempre, la Caritas) mentre 17 erano destinati a Genova, 7 a Imperia e 4 a Savona.

L’attracco della Life support è avvenuto intorno alle 21, dopo giorni di navigazione, visto che, come ormai prassi, il Governo italiano ha assegnato alla nave Ong come ’porto sicuro’ non il più vicino ma uno tra quelli del nord del Paese. A curare le attività logistiche per lo sbarco sono stati una ventina di operatori della Croce rossa che sin dal pomeriggio hanno allestito il sito con strutture mobili e ambulanze. I volontari si sono occupati anche dell’accoglienza e dell’assistenza sanitaria, al pari di operatori della Caritas e personale di Asl, Questura e Sanità marittima. Lo sbarco ha avuto inizio poco prima delle 22, dopo i controlli a bordo svolti come sempre dalla Sanità marittima.

A portare testimonianza di accoglienza, criticando come "scelta disumana che infligge ulteriori gravi disagi" quella di imporre un porto di attracco lontano dall’area di soccorso, una ventina di associazioni e partiti del centrosinistra che, intorno alle 19, hanno animato un presidio al faro rosso del Molo Italia.

Anna Pucci