Lo yacht finisce nella rete. Sequestro della Finanza

Sull’imbarcazione non sarebbe stata versata l’Iva per oltre 200 mila euro . L’operazione è stata portata a termine con il supporto dell’agenzia delle Dogane. .

Lo yacht finisce nella rete. Sequestro della Finanza

Una motovedetta in dotazione alla guardia di finanza della Spezia che ha eseguito il sequestro dello yacht

La guardia di finanza di Spezia ha sequestrato un lussuoso yacht di 22 metri dal valore di 900 mila euro per contrabbando doganale e evasione dell’Iva non avendo rispettato i termini di legge relativi all’ammissione sul territorio. L’operazione è stata portata a termine in collaborazione con l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Gli uomini delle fiamme gialle e i funzionari del reparto reparto antifrode dell’ufficio delle Dogane hanno intercettato e sequestrato su provvedimento del gip del Tribunale della Spezia uno yacht da diporto per contrabbando doganale. Gli investigatori infatti hanno ricostruito nei dettagli le rotte percorse dell’imbarcazione negli ultimi 4 anni. E’ quindi emerso che dal 2020 lo yacht ha stazionato ininterrottamente per oltre diciotto mesi nelle acque territoriali dell’Unione Europea. Non rispettando le condizioni per l’esenzione dai diritti doganali di confine per i mezzi di trasporto marittimo battenti bandiera extra UE in regime doganale di ammissione temporanea. Violando così la normativa unionale e nazionale. È stato accertato che l’imbarcazione, dopo il termine massimo di ammissione temporanea, è stata ceduta a un cittadino comunitario che ha continuato a detenerla, in violazione delle norme, senza procedere alla regolare importazione. La denuncia per contrabbando doganale nei confronti dei due soggetti ha permesso di accertare un’evasione dell’IVA all’importazione di circa 200 mila euro. Il sequestro dello yacht del valore di circa 900 mila euro si è reso possibile anche grazie al protocollo di collaborazione in atto su scala nazionale tra Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e Guardia di Finanza. L’operazione rientra tra le attività antifrode finalizzate al contrasto dell’importazione illecita di beni provenienti da paesi extra-UE e si inserisce all’interno di una capillare attività di presidio del territorio della provincia spezzina a tutela degli interessi finanziari italiani e dell’Unione Europea. Il procedimento penale è in fase di indagini preliminari.

Massimo Merluzzi