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Lorenzini, il futuro è senza crociere "Pronti a ripartire a piccoli passi"

Col blocco del turismo l’azienda di Ortonovo ha visto andare in fumo buona parte del suo fatturato "Ci stiamo organizzando con le gite di pochi giorni e con il trasferimento di operai delle ditte locali"

Il grosso del business, quattro milioni di fatturato, era legato alle crociere, integrate con i servizi "storici" di noleggio commissionati da tour operator, agenzie, scuole gruppi sportivi e ricreativi, aziende, oltre ad alcuni contratti di trasporto pubblico, che ora potrebbero costituire la base della ripartenza. La Lorenzini viaggi di Ortonovo è sicuramente una delle imprese che ha pagato il prezzo più caro della pandemia, essendo l’attività legata a doppio filo con il turismo e il suo indotto, oggi praticamente azzerato. A parte il versante crociere, crollato, le Autolinee viaggi e turismo, con l’Agenzia Arianna, l’anno scorso avevano fatturato un milione di euro, quest’anno si parla di centomila. Fabio Lorenzini, il giovane manager "di famiglia" cui oggi l’azienda fa capo, è ben consapevole delle difficoltà della ripresa, ma ci crede e sta lavorando attivamente per uscire dal tunnel.

"Il colpo è stato durissimo – spiega Lorenzini – l’emergenza coronavirus ha azzerato l’80 per cento del lavoro, per noi come per il resto delle aziende raccolte nel consorzio Cruise Service in Bus. La fetta largamente maggiore della nostra attività era legata ai tour dei crocieristi sbarcati nei porti di Spezia, Marina di Carrara e Livorno. Tutto finito con lo stop alla navigazione. Mi auguro che il peggio sia passato, ma ormai tutta la stagione 2020 è compromessa, salvo qualcosa che, si spera, tornerà a muoversi a ottobre-novembre".

Operativa da 50 anni sul territorio, La Lorenzini dispone attualmente di 35 automezzi "da turismo", fra pulmini, minibus e autobus da 8 a 88 posti, con alle dipendenze una quarantina di autisti. Si dice che le grandi compagnie di navigazione stiano preparando la ripartenza, siete fiduciosi? "Dubitiamo in una vera ripresa a breve, si tratterà infatti di rotte nazionali per italiani, impensabile per ora rivedere i grandi flussi internazionali". Nell’attesa come vi state muovendo? "Stiamo provando a risollevarci entrando nel mercato nazionale. Con l’Agenzia Arianna abbiamo buttato giù un programma di gite anche di un giorno e soggiorni settimanali, soprattutto in montagna. Staremo a vedere". E fuori dal turismo, la vostra proposta di "trasporto in sicurezza", rivolta a enti pubblici e aziende ha dato qualche risultato? "Qualcosa si sta muovendo. Con alcune aziende abbiamo attivato un servizio, come quello sulla tratta Spezia-Pisa per il trasporto di una trentina di operai con pullman da 80 posti, un’altra quindicina li trasportiamo su mezzi da 50. Poco, certo, ma è una base per ripartire".

Franco Antola