Dare nuova vita ai vestiti usati, ma soprattutto dare speranza e dignità alle persone. Un circolo virtuoso, fatto di lotta allo spreco, cultura del riuso e solidarietà, quello che la Caritas ha avviato da qualche anno con il progetto Cu-Riusando e la Boutique del riuso. I progetti sono stati illustrati nell’ambito del secondo appuntamento di ‘La Spezia green’, suscitando interesse e plauso da parte delle istituzioni. Un progetto ambizioso, quello partito a piccoli passi ma che ora vede nel bazar di via Chiodo 24 un punto di riferimento sia per chi decide di ‘disfarsi’ in maniera solidaristica degli abiti che non usa più, sia per coloro cui sempre più spesso la necessità di avere un vestito nuovo si scontra con le difficoltà di poterselo davvero permettere. Gli abiti usati donati dai cittadini diventano una nuova risorsa per persone prive di mezzi di sussistenza e, al tempo stesso, risorsa a disposizione di tutti i cittadini, che possono acquistare i beni usati dietro offerta promuovendo così un circuito virtuoso di denaro da reinvestire a supporto del progetto e di interventi di promozione sociale promossi dal circuito diocesano della Caritas. Il progetto si propone anche di sensibilizzare la cittadinanza sull’acquisizione di comportamenti responsabili e sostenibili.
"In questi anni tantissime persone si sono avvicinate alla nostra boutique, chi per regalare abiti in buono stato ma che non usa più, chi anche per acquistare a cifre simboliche i vestiti esposti, e sono tante anche le persone in difficoltà che bussano al negozio per poter ricevere un capo. Il ricavato della vendita viene poi utilizzato per sostenere le nostre attività: ogni anno sosteniamo 21mila persone, e sono più di mille i pasti offerti ogni giorno dalle nostre mense – dice don Luca Palei, direttore della Caritas diocesana della Spezia –. Credo sia un bel modo per sostenere le persone in difficoltà. Spesso, sono proprio loro, i meno abbienti, che nonostante tutto ci tengono a offrire qualcosa per i vestiti che prendono, e questo dimostra la loro grande dignità". Limitazione degli sprechi e contrasto della povertà vanno di fatto a braccetto nel progetto della Caritas: l’accesso alla boutique da parte delle persone in disagio, inviate dal Centro di Ascolto della Spezia, comporta la cessione dei beni a titolo completamente gratuito dietro la presentazione dell’apposito buono. Le persone potranno così, in maniera dignitosa, scegliere i vestiti di cui hanno necessità e da portare a casa secondo il gusto personale, superando la modalità della cessione impersonale propria dei classici centri di distribuzione del vestiario.
Un’esperienza talmente positiva che la Caritas sta pensando di estendere ai mobili. "È il nostro sogno nel cassetto – spiega don Palei –. Diciamo che è un seme che sta sbocciando: in questi anni abbiamo constatato come in tanti non sappiano come fare a cedere mobili che magari non servono più ma che sono in ottimo stato. Ci sono tante persone in difficoltà cui magari quei mobili possono servire: ecco perché vorremmo estendere questo progetto anche ai mobili".
Matteo Marcello