REDAZIONE LA SPEZIA

Luciana Giannini e le sue poesie dedicate a chi lotta contro il virus

"Quando qualcuno ti chiederà di me" il titolo della terza raccolta pubblicata della scrittrice

La verve poetica e l’amore per la scrittura più forti delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria. E così Luciana Giannini, ho 70 anni, genovese di origine e residente a Ponzano, ha pubblicato il suo terzo libro di raccolte di poesie intitolato "Quando qualcuno ti chiederà di me", che arriva dopo "Nuvole e arcobaleni" e "Dall’anima ai versi" che ha segnato il suo debutto. Poesie che in un recente passato hanno ottenuto premi e riconoscimenti prestigiosi. "Quest’ultima opera – dice Luciana Giannini – nasce al mio raggiungimento dei 70 anni, è più profonda, una sorta di ‘dopo di me’, racchiude come un percorso a ritroso, uno sguardo indietro. Tocca un po’ tutti gli argomenti che più mi stanno a cuore: affetti, amicizie, gioie e sofferenze che da sempre mi accompagnano". Non mancano poesie con uno stretto riferimento all’ultimo anno stravolto dalla pandemia. "Parlano del Covid, di come abbia cambiato la nostra vita, poesie che parlano degli ammalato e del personale sanitario, i nostri "angeli ed eroi". "E sono proprio queste poesie che voglio dedicare a tutti gli ammalati e ai sanitari che si dedicano a loro". Di seguito una delle poesie sul tema-Covid di Luciana Giannini, con uno sguardo al futuro pieno di speranza.

La stanza degli abbracci

Scende come un sipario, leggero, sconosciuto, strano,un delicato velo, una carezza lieve, trasparente... senti un fruscìo sommesso... e all’improvviso, dopo crudeli strazi, si riaccende il cuore. Rivedi sguardi che da infinito tempo ti mancavano, risenti il tocco delle mani amate, gli abbracci caldi che non trovavi più, volti che finalmente hanno di nuovo un senso, voci che oggi stupiscono, emozionano!

Occhi colmi di lacrime di gioia, e le parole che quasi stentano ad uscire. da così tanto tempo non si dicono! Da così tanto tempo non si ascoltano!

Qualche momento di sacra intimità, dopo tutta la solitudine, tutto il silenzio che assordava l’anima! E in quei minuti, che troppo svelti fuggono, s’aggrappa ad ogni fiato quella vita..

Quel delicato velo, quella stanza, sono consolazione a disperati ostaggi di paure, sorso d’ossigeno a chi là dentro muore anche di dolore!..