Ma quante meduse!: "Segnale di biodiversità". Introvabile il granchio blu. Ma arriva l’ostrica perlifera

Il presidente della coop dei miticoltori rileva cambiamenti dovuti al surriscaldamento. La capitaneria di porto: "Nessuno specchio acqueo interdetto nella nostra provincia".

Ma quante meduse!: "Segnale di biodiversità". Introvabile il granchio blu. Ma arriva l’ostrica perlifera

Il presidente della coop dei miticoltori rileva cambiamenti dovuti al surriscaldamento. La capitaneria di porto: "Nessuno specchio acqueo interdetto nella nostra provincia".

Le tante, o meglio le troppe meduse presenti nelle acque di Portovenere, hanno portato gli organizzatori della Beach Waterpolo, in programma lo scorso fine settimana, a sospendere la competizione e a rinviarla a fine mese. Lo abbiamo notato tutti: le affascinanti, ma spesso urticanti ’signore del mare’ quest’anno sono molto diffuse nelle acque del nostro Golfo, da Lerici alla Palmaria, ma anche in zona Marinella e Bocca di Magra. Quali possano essere le cause e gli effetti della presenza delle meduse sulla bioversità del mare lo spiega Paolo Varrella, presidente della Cooperativa mitilicoltori spezzini.

Molto attivo sul territorio e noto per aver portato nel Golfo la produzione di ostriche, Varrella è un vero conoscitore dei fondali e delle diverse specie che abitano il mare. "Le meduse sono esseri meravigliosi che esistono da centinaia di migliaia di anni e il mare è il loro habitat. Si riproducono in massa e pensiamo che la loro presenza massiccia nella nostra zona sia dovuta alle correnti di acqua fredda che arrivano dal fondale al largo delle coste. La mia non è una visione allarmistica, tutt’altro: la presenza di tanti organismi favorisce la bioversità". Sono svariati e cadenzati i campionamenti delle acque effettuate dai mitilicoltori congiuntamente ad Arpal e Asl. Attualmente la temperatura dell’acqua marina oscilla tra i 25 e i 26° C, ben tre in meno rispetto ai 29 registrati la scorsa estate nello stesso periodo. "Se l’acqua quest’estate non ha raggiunto livelli così elevati – prosegue Paolo Varrella – ciò che sta accadendo per via del surriscaldamento globale è che non stiamo più assistendo al raffreddamento nel periodo invernale e ciò contribuisce sicuramente al problema della presenza di alcuni predatori nei nostri allevamente, come orate di ceppo atlantico". Se fino a qualche inverno fa infatti i nostri fondali arrivano a raggiungere temperature inferiori ai dieci gradi, da qualche anno non si riesce ad attestarsi al di sotto dei 13°. "La temperatura media più alta amplifica il riscaldamento globale portando più meduse -–prosegue Varrella – anche se nel nostro territorio non sono state rilevate tracce di esemplari realmente dannosi, come le cubomeduse o le caravelle portoghesi. Stesso ragionamento per la presenza, diffusa lo scorso anno, del granchio blu, che invece adesso è scomparso e viene importato dall’Adriatico". Un altro segnale del cambiamento climatico in corso è poi la presenza nelle acque del nostro Golfo di ostriche perlifere del Mar Rosso e quella di tartarughe marine, che proprio due anni fa hanno nidificato a Levanto. E il presidente della cooperativa dei mitilicoltori conclude: "Per cercare di frenare il cambiamento servirebbe un ripensamento delle nostre azioni, che potrebbe essere messo in atto individualmente, ma anche facendo pressioni per far sì che venga tolto calore dal mare, magari utilizzando pompe come quelle in uso in Scandinavia". Sul fronte meduse la capitaneria fa sapere di non aver ricevuto segnalazioni rilevanti da parte dei diportisti, né di aver dovuto annullare alcuna ordinanza propedeutica ad eventi in mare. "Effettiamo campionamenti delle acqua praticamente quotidiani – aggiunge il comandante Michele Rossano – e a oggi nessuno specchio della nostra nostra provincia è interdetto. Quello delle meduse è un fenomeno naturale, dovuto alle correnti delle acque, che al momento è sotto controllo".

Elena Sacchelli