La Spezia, 20 giugno 2021 - In teoria non ce ne sarebbe stato bisogno, perchè nel mondo civile gli animali devono essere trattati nel pieno rispetto della loro dignità e delle normative, senza necessità di doverlo ‘ricordare’ con un’ordinanza. Aspetti di viver comune sfuggiti a chi nei giorni scorsi è stato sorpreso in episodi di maltrattamento di animali e proprio per questo sanzionati a termini di legge dai carabinieri forestali. Su questo è intervenuto il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini con un’ordinanza per la messa in sicurezza di alcuni animali che vivevano in condizioni non idonee nel centro di allevamento. "Il nostro impegno a tutela degli animali è a 360 gradi – dice Peracchini – al di là del caso particolare dell’allevamento per il quale è stata predisposta un’ordinanza ad hoc, sugli animali abbiamo operato una rivoluzione a partire dal canile comunale. Il canile deve dare l’esempio di come gli animali devono vivere in modo decoroso e di come ne dobbiamo avere cura: con l’arrivo del calura estiva, ad esempio, l’associazione dei volontari indipendenti L’Impronta, hanno fatto entrare in funzione i nebulizzatori e posizionato piscine nelle gabbie per garantire refrigerio agli ospiti del canile. Questo si aggiunge al nuovo gattile, la toelettatura degli animali, le nuove aree di sgambatura, l’anagrafe online degli ospiti del canile e i nuovi impianti fognari, elettrici e idrici".
L’episodio che ha portato all’ordinanza è emerso da un controllo fatto dal personale del Dipartimento prevenzione sanità animali della Asl 5 ed i militari dei Carabinieri Forestale della Spezia: all’interno dell’allevamento sono stati trovati 14 cani, due dei quali erano tenuti all’interno di un recinto non idoneo, perché ritenuti dal gestore poco socievoli. Inoltre sei pastori maremmani dovevano essere in parte legati alla catena perché non controllabili in altro modo.
A seguito di successivi controlli, i carabinieri Forestale hanno accertato, anche attraverso le testimonianza di alcuni residenti, che la situazione rappresentava "un rischio concreto per uomini ed animali" dovuta ad una custodia "inadeguata o assente". Il sindaco ha quindi ordinato al gestore dell’allevamento la messa in sicurezza dei cani, realizzazando entro 15 giorni appositi recinti.