La Spezia, 17 settembre 2016 - «NON HO AFFATTO espresso concetti in termini di odio, tanto meno di omofobia, ma ho cercato più volte di invitare i miei interlocutori alla civile discussione, rivendicando, tuttavia, il diritto ad avere una libera opinione in un contesto di discussione». Rispedisce al mittente le accuse di omofobia, esprimendo rammarico per l’accaduto, Mirco Manuguerra, il presidente spezzino del Centro studi danteschi finito nel mirino della comunità gay dopo frasi pesanti scritte in un feroce ‘botta e risposta’ sulla pagina Facebook delle Sentinelle in piedi.
Manuguerra, che esprime «il più sentito rammarico per quanto accaduto, rinnovo le mie personali scuse a tutti», spiega l’evoluzione della «volgare rissa verbale in cui sono incorso, in modo incauto». Oggetto di polemica, tra molte altre, la frase “morirete di Aids”, con citazione del XV° canto dell’Inferno. Da qui l’ondata di sdegno partita dal sito Gay.it. «Quanto scritto da me – commenta Manuguerra – è stato oggetto di pesanti insulti alla mia persona, che mi hanno portato a rispondere con parole altrettanto forti. In realtà quanto espresso nel suo contesto originario aveva il solo intento di rispondere ai diretti interlocutori, che in conseguenza di ciò mi hanno offeso, portandomi a reagire a mia volta. Nell’ambito dei miei studi ho sempre condannato in generale ogni forma di pensiero discriminatorio e sostenuto la pace universale».