"Vela, vela, vela, quando capite alzate intelligenza". Comincia così la storia della radiotelegrafia mondiale. E’ infatti questo l’ordine che, in codice morse, esortava l’equipaggio di bordo ad alzare la bandiera a messaggio ricevuto. Il tutto, racchiuso in ben dodici metri di nastro e accompagnati da un bigliettino vergato dalla mano ottocentesca del giovane marinaio Mario Gaetano Da Pozzo che certifica il primo esperimento di Guglielmo Marconi da una stazione di terra a una su nave. E’ il primo pomeriggio del 17.7.1897 e siamo sulla corazzata San Martino della Regia Marina ancorata al largo dell’isola Palmaria, nel golfo della Spezia. Conosciamo questo grazie al lavoro certosino di decodifica dello studioso di radiotelegrafia e radioamatore spezzino Bruno Grassi che ieri mattina, in occasione della trentacinquesima edizione dell’International Marconi Day, ospitata nel Museo tecnico navale della Spezia, ha presentato le due bobine originali: "Marconi – esordisce Grassi - non ha inventato la radio nel senso di suoni e notizie ma molto di più; aveva capito che la sua telegrafia avrebbe salvato i marinai civili e militari. Infatti prima di lui nessuna nave in difficoltà poteva comunicare la propria posizione ed essere rintracciata e soccorsa. E questo è grandioso".
Allestita per l’occasione oltre a un laboratorio interattivo con il tasto morse, una stazione gestita da radioamatori della locale sezione ARI in grado di effettuare collegamenti con le altre 14 stazioni radio italiane ed estere. Presenti anche Cristian Faraglia, vicesegretario generale e coordinatore ARI Radio Club e Roberto Mascolo, presidente ARI della Spezia: "Portiamo avanti – spiega Mascolo - la visione scientifica di Marconi e il codice morse perché non vada perso come sistema di trasmissione radio più affidabile e dichiarato patrimonio UNESCO". A sottolineare ancora una volta il prezioso sodalizio tra la città e la marina militare, sotto il segno marconiano, pensa il comandante Leonardo Merlini, direttore del museo: "Desidero sottolineare che la Marina fu la prima a credere e a supportare le sperimentazioni di Marconi e questa collaborazione tra lo scienziato l’istituzione ha poi interessato anche la città della Spezia che all’epoca costituiva la base più importante della Regia Marina".
Alma Martina Poggi