MATTEO MARCELLO
Cronaca

Margaret, spunta l’ipotesi della rimozione. Dialogo tra la Capitaneria e via del Molo

A quasi venti anni dal naufragio della nave georgiana davanti alla diga foranea sarà commissionato uno studio di fattibilità

Da quasi venti anni dorme adagiato sul fondale marino, proprio davanti alla diga foranea. Per il relitto della Margaret, la nave georgiana naufragata nella notte tra il 2 e il 3 dicembre del 2005, si apre ora la strada della rimozione. Più che un’ipotesi, quella che ha preso forma dai recenti colloqui avvenuti tra i vertici della Capitaneria di porto della Spezia e i dirigenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale. Incontri finalizzati a fare il punto sulle tante attività portate avanti dall’ente di via del Molo, nei quali si è fatta spazio con sempre maggiore incidenza la possibilità di valutare la rimozione i sicurezza della nave di oltre ottanta metri, diventata in questi anni anche meta delle visite subacquee di qualche appassionato. "Sono state avviate delle interlocuzioni con la Capitaneria di Porto per valutare la fattibilità tecnica ed economica dell’intervento di rimozione – conferma il commissario dell’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale, Federica Montaresi –, con uno studio che prenda in considerazione tutte le valutazioni del caso nonchè la compatibilità dell’intervento con le tante attività che stiamo portando avanti e quelle che inizieremo nel breve termine". Il riferimento, non casuale, è anche allo spostamento degli impianti di mitilicoltura, che saranno trasferiti all’esterno della diga del porto spezzino per consentire l’esecuzione degli interventi di dragaggio che, da qui ai prossimi anni, non riguarderanno solo lo specchio acqueo antistante il Garibaldi e il terzo bacino portuale, ma anche il canale di accesso al porto spezzino. "Ci sono tanti lavori in corso di esecuzione e altri che saranno realizzati nel breve termine, vogliamo capire se le attività per rimuovere la nave, oltre ai criteri di fattibilità economica e tecnica, non entrino in contrasto con le molte attività che riguardano il nostro porto, che hanno ovviamente la priorità" aggiunge il commissario dell’Authority portuale.

Qualora dal confronto con la Capitaneria di Porto non emergessero particolari controindicazioni, l’ente di via del Molo procederà a commissionare uno studio per verificare la fattibilità dell’operazione, mirata a rimuovere la testimonianza di quello che fu uno dei più grandi drammi recenti del golfo del poeti. Venti di libeccio fino a cinquanta nodi e un mare forza 5 costrinsero la nave cementiera ro-ro battente bandiera georgiana – partita da Genova e diretta al porto bulgaro di Varna – a riparare nel golfo. Tuttavia, la furia di mare e vento strappò le ancore, spingendo la grossa nave contro gli scogli della diga. Immediati scattarono i soccorsi, dal mare e con l’aiuto di alcuni elicotteri della Guardia Costiera, che permisero di salvare tutti i tredici uomini dell’equipaggio, in gran parte di origine moldava. Immediato fu anche l’intervento per mettere in sicurezza sotto il profilo ambientale la nave affondata: fortunatamente si verificarono solo alcune piccole perdite, contenute dai pannelli posizionati nell’immediato per contrastare la diffusione di eventuali sversamenti. I quattro serbatoi della nave furono poi, svuotati da una società specializzata olandese. La Margaret fu poi oggetto di uno studio sull’impatto ambientale che avrebbe classificato il relitto ’a basso rischio’. Ora, l’ipotesi di rimuoverlo.