Lsct in allarme. Marina del Canaletto: bonifica e dragaggi sono ancora al palo

A rischio il cronoprogramma frutto dell’intesa tra Ap e Lsct. Non ancora terminato il risanamento da eventuali ordigni bellici. Arenata l’escavazione dei fondali. Le preoccupazioni dell’azienda

La marina del Canaletto diventerà una grande banchina portuale (foto d’archivio)

La marina del Canaletto diventerà una grande banchina portuale (foto d’archivio)

La Spezia, 17 ottobre 2024 – Non solo le vicende del molo crociere, che hanno portato le compagnie unite in Scct a lanciare l’allarme. È un’insoddisfazione diffusa quella sui ritardi con cui l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure orientale sta portando avanti i delicati temi del livellamento e dei dragaggi. Un malcontento che pare aver raggiunto anche i piani alti dell’edificio di viale San Bartolomeo, laddove i vertici di Lsct guardano con preoccupazione i ritardi accumulati dall’autorità di via del Molo circa le attività propedeutiche allo sviluppo dei lavori che porteranno alla realizzazione del nuovo terminal Ravano al Canaletto.

Il famoso cronoprogramma che aveva sancito la ’pace’ tra la società del gruppo Contship e l’Ap spezzina, rilanciando il forte investimento del terminalista, sarebbe di fatto già ’sballato’. Tutto ruota sulla bonifica bellica e, ovviamente, sui dragaggi, che l’autorità di sviluppo portuale dovrebbe realizzare per favorire i lavori (e gli investimenti) di Lsct, impegnata in questi mesi ad assegnare la gara europea da 90 milioni di euro per la realizzazione del primo lotto dei lavori del nuovo terminal. Ad oggi, secondo quanto emerge da fonti vicine al terminalista, la bonifica bellica dei fondali della marina del Canaletto non sarebbe stata ancora completata – l’ultimo atto dell’autorità portuale in merito risale alla fine di luglio, con l’approvazione di “modifiche introdotte durante l’espletamento dei servizi” –, mentre sul dragaggio dei fondali per garantire la piena operatività della nuova banchina portuale non se ne sa più nulla.

E c’è di più: il famigerato cronoprogramma alla base della nuova intesa tra ente e terminalista indicherebbe per la metà di novembre la conclusione dell’intero pacchetto di interventi a cura e spese dell’ente di via del Molo. Tempi ormai difficili da rispettare, stante – soprattutto per i dragaggi – l’importante iter autorizzatorio cui devono sottostare quelle particolari lavorazioni. Ritardi che negli uffici della palazzina di viale San Bartolomeo questi ritardi stanno destando preoccupazione, anche in ragione dello sforzo che Lsct sta mettendo nell’iter per l’assegnazione dei lavori.

Secondo quanto raccolto da La Nazione, la procedura dovrebbe concludersi, salvo intoppi, per fine dicembre. A quel punto, Lsct si troverebbe ad aver appaltato opere in buona parte impossibili da avviare proprio per i ritardi accumulati dall’Ap. Insomma un quadro non certo positivo, se è vero che già non più tardi di tre mesi fa, a giugno, il Ceo di Contship, Matthieu Gasselin, aveva lanciato un messaggio. “Aspettiamo con fiducia il certificato di avvenuta bonifica bellica, un altro step fondamentale verso la realizzazione del nostro ambizioso progetto” aveva dichiarato. Le cose però non paiono essere cambiate.

Matteo Marcello