Massacrato a colpi di spranga. Fiaccolata d’addio per Daveti

Il 63enne artista Stefano Daveti è stato brutalmente ucciso a sprangate nella sua abitazione a Morsiano di Villa Minozzo. La magistratura ha dato il nulla osta per l'autopsia e i famigliari organizzano i funerali laici a Villa Minozzo. Amici e ex alunni esprimono cordoglio, mentre la comunità locale sembra non mostrare rammarico.

Massacrato a colpi di spranga. Fiaccolata d’addio per Daveti

Massacrato a colpi di spranga. Fiaccolata d’addio per Daveti

Eseguita mercoledì l’autopsia di Stefano Daveti, l’artista 63enne barbaramente ucciso a sprangate nella propria abitazione a Morsiano di Villa Mibozzo, la magistratura ha dato il nulla osta, una sorta di liberazione per i famigliari che ora provvederanno a dare corso ai funerali in forma laica la settimana prossima nel capoluogo del comune di Villa Minozzo e non nel paese di Morsiano in cui viveva da 10 anni e dove è stato ucciso. Per lunedì alle 20, gli amici di Stefano con i fratelli Andrea e Renzo organizzano una fiaccolata a La Spezia, nel quartiere Favaro, dove Stefano ha trascorso il periodo dell’adolescenza assieme ai fratelli e a tanti amici che conservano un caro ricordo. In questi giorni di grande dolore, i fratelli di Stefano hanno avuto la conferma, semmai ce ne fosse stato bisogno, di quanti amici gli volevano bene e lo stimavano anche per il suo percorso artistico. Numerose le manifestazioni di vicinanza e cordoglio espresse dal suo ambiente culturale dell’arte e non solo versoi fratelli Andrea e Renzo. "Continuiamo a ricevere manifestazioni di di affetto e di stima nei confronti di Stefano, sorpresi da una morte inconcepibile per una persona di pace come era lui – afferma il fratello Renzo Daveti – sempre contro qualsiasi forma di violenza. Per questo lo vogliono ricordare anche con una fiaccolata, lunedì, gli amici di Spezia. Manifestazioni di stima e di dolore per la fine di Stefano sono arrivate anche dalla Sardegna. I suoi ex alunni, oggi insegnanti, del liceo artistico di Tempio Pausania dove Stefano ha insegnato per diversi anni, si sono ricordati del loro professore e hanno scritto cose meravigliose legate ai loro ricordi e, per noi, profondamente toccanti. Solo dalla comunità di Villa Minozzo, a eccezione del sindaco Sassi e dei giovani della Croce Verde, tutti gentili e disponibili nei nostri confronti, non è giunto alcun segnale di rammarico, di scuse o pentimento sul piano umano per come è stato ucciso nostro fratello nel paese di Morsiano, dove viveva da 10 anni seguendo la sua filosofia di vita, senza aver mai creato problemi a nessuno. Stefano è stato vittima di un omicidio che peggio di così non poteva essere, senza il minimo senso di compassione". Adesso l’attenzione dei fratelli e degli amici è rivolta all’organizzazione del funerale laico che si celebrerà sabato 13 luglio a Villa Minozzo con letture e musica: quella sarà l’ addio a Stefano tra le montagna dell’Appennino che ha scelto per la sua vita libera e serena, lontana dallo stress e dalla violenza, ma che purtroppo così non è stata.

Settimo Baisi