CLAUDIO MASSEGLIA
Cronaca

Arriva maxi cartella esattoriale: oltre 170mila euro di vecchie tasse, ma il giudice annulla tutto

La battaglia di due commercianti in pensione contro l’Agenzia delle entrate. Si sono rivolti al Movimento difesa del cittadino. “Somme cadute in prescrizione”

Maxi cartella esattoriale per un totale di 173.048 euro (Foto archivio Ansa)

Maxi cartella esattoriale per un totale di 173.048 euro (Foto archivio Ansa)

La Spezia, 24 agosto 2024 – Pensavano una volta andati in pensione di aver chiuso per sempre i conti con il fisco e di potersi godere così il meritato riposo, dopo una vita passata dietro al bancone del loro negozio. A far sobbalzare sulla sedia una coppia di noti commercianti ultrasettantenni è stata però la lettera consegnata circa due anni dal postino, con cui l’Agenzia delle entrate chiedeva conto di vecchie tasse automobilistiche, imposte regionali sulle attività produttive, Iva e tasse automobilistiche. Roba di anni e anni fa per un totale di 173.048 euro, oltretutto «da pagare entro cinque giorni» sottolineano i due commercianti, ancora sconcertati per quanto accaduto benché il tutto si sia concluso con il lieto fine, ma solo dopo una battaglia legale. Superato l’iniziale choc, la coppia per nulla intenzionata a versare quella cifra-monstre, si è rivolta al Movimento di difesa del cittadino, presieduto da Marco Saravini, cui hanno esposto il caso. Come primo passaggio, con l’assistenza dell’avvocato Francesco Rondini del foro di Spezia che ha seguito il caso, è stata fatta opposizione prescrittiva al giudice puntando sul fatto che tutte le somme oggetto della maxi cartella erano relative a tasse antecedenti il 2019.

In particolare sono stati considerate le varie voci contestate una per una ed è emerso come si trattasse proprio di cifre di oltre dieci anni fa, come tali ormai prescritte. Vicenda finita quindi in tribunale dove il giudice monocratico Gabriele Giovanni Gaggioli ha accolto le istanze del legale dei due commercianti, annullando la procedura di esecuzione avanzata dall’Agenzia delle entrare. Ricorso accolto proprio perchè le somme richieste erano ultradecennali e cadute in prescrizione. Rispedite al mittente anche le pretese di una banca che chiedeva 17mila euro di interessi non dovuti, legati a un finanziamento sempre di una decina di anni fa. «Questo grazie al dottor Saravini» sottolineano i due commercianti, che ora possono tirare un sospiro di solievo dopo aver temuto per due lunghi anni di dover mettere mani al portafogli. Il giudice ha anche condannato l’Agenzia delle entrate alle spese processuali di 2100 euro. «Vogliamo ringraziare il Movimento difesa del cittadino – dicono i commercianti ci hanno assistito e la cosa è andata a buon fine».