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Code chilometriche, rabbia e tiro incrociato sui ‘colpevoli’ di una giornata da tregenda. Una giornata da dimenticare sulla autostrade della Liguria: anche la politica è rimasta intrappolata nelle code che la regione sta affrontando in questi giorni a causa dei lavori programmati da Aspi per mettere in sicurezza le gallerie autostradali. In un ingorgo lungo 13 chilometri provocato dalla mancata riapertura di un tratto, slittata di un paio d’ore, si sono trovati bloccati anche diversi consiglieri regionali, compreso il presidente dell’Assemblea, Alessandro Piana, e la seduta è saltata. "Non era mai accaduto per colpa di una coda" ha detto Piana che ha anche usato i social per denunciare lo sconforto. "Così non va – ha rilanciato il presidente della Regione Giovanni Toti – una cosa è la messa in sicurezza seria, anche se colpevolmente rimandata, altro è imprigionare migliaia di cittadini e immobilizzare tutta la Liguria. Quello che è accaduto sulla A10 è legato al piano di ispezioni approfondite ordinate dal ministero dei Trasporti – aggiunge Toti – per questo abbiamo chiesto che Autostrade condivida con Regione Liguria il calendario da qui alla fine del mese di giugno. La società dovrà indicare in maniera chiara quali saranno le ispezioni e quali gallerie interesseranno.
Inoltre, in caso di interventi da avviare immediatamente in situazioni che non permettano di effettuare scambi di carreggiata e con conseguente chiusura del tratto, Autostrade per l’Italia dovrà comunicarlo in tempi rapidi in modo da informare in modo puntuale e capillare i cittadini". È inaccettabile che la Regione e i Comuni della Liguria vengano lasciati sola a gestire i disagi quotidiani di coloro che si devono spostare sulle autostrade perché spesso non hanno alternative, affrontando così una quotidiana Odissea: a due anni dal crollo del Morandi la situazione non è cambiata di una virgola, e ad aggravare il quadro resta il fatto che, dopo mesi di lockdown, non si sia approfittato di questo lungo periodo in cui le autostrade di fatto erano praticamente deserte per intervenire". Toti ha convocato d’urgenza Autostrade, ma non sono mancate le polemiche politiche: il Movimento 5 stelle ha proposto di chiedere 8mila euro di danni per il consiglio regionale saltato, il Pd ha sostenuto che si poteva iniziare in ritardo e fare una parte della seduta, mentre alla Spezia il gruppo di La Spezia popolare in consiglio provinciale ha presentato un ordine del giorno con la richiesta di azzeramento del pedaggio sulla tratta spezzina dell’A12 per tutta la durata dei cantieri.
Il grande ingorgo, con gli automezzi bloccati tra Varazze e Genova Prà, ha colpito decine di automobilisti e camionisti che da giorni sono costretti a fare i conti con oltre 60 cantieri aperti da Autostrade. Aspi e il Mit sono stati chiamati da Toti nei giorni scorsi per risolvere il problema e hanno concordato un piano di intervento straordinario. La società ha risposto togliendo i pedaggi nelle tratte interessate e mettendo in campo un numero maggiore di operai e tecnici con squadre che lavorano ininterrottamente 24 ore su 24 per ridurre i tempi e chiudere i cantieri entro il 30 giugno. Ma i disagi sono inevitabili.
"Può essere che per via degli interventi tecnici la riapertura di una galleria non possa essere fatta in orario come è successo stamani - ha detto il responsabile di Tronco Mirko Nanni – Abbiamo riaperto alle 10 invece che alle 6 e alle 12 le code erano smaltite". In tutta la Liguria si procede per lunghi tratti e per molti chilometri su una sola corsia, e nei fine settimana l’arrivo dei turisti da Lombardia e Piemonte aggrava la situazione tanto che sono state predisposte squadre di intervento ai caselli di Genova per gestire eventuali criticità. Tutte le direttrici turistiche restano a rischio. I sindaci di Rapallo, Portofino e Santa Margherita in testa, sono pronti a chiedere i danni.
Matteo Marcello