REDAZIONE LA SPEZIA

Mecconi e i personaggi dell’isola di Laneghè

Oggi alle 18 alla parrocchia di San Terenzo la presentazione del libro dello scrittore lericino, con i ricordi della sua giovinezza.

Scrittore, pittore, illustratore di libri per ragazzi, regista teatrale e televisivo, il lericino Beppe Mecconi è un eclettico, culturalmente onnivoro. Nei 28 racconti de ‘Il manoscritto di Laneghè’ tratteggia con grazia protagonisti della grande storia e personaggi della sua giovinezza, scrive di amori ma anche di ricordi. E che cos’è Laneghè? Un’isola in mezzo all’Atlantico, un paradiso terrestre senza classi sociali, governato dalle donne, scoperto dopo un naufragio e, forse, sommerso dalle acque secoli fa. È questo racconto a dare il titolo all’ultimo libro di Mecconi, edito da Gammarò, che sarà presentato oggi alle 18 nei locali della parrocchia di San Terenzo, in quello che da sempre viene chiamato ‘l’orteto’, con l’intervento di Riccardo Bonvicini. In questo libro Mecconi rievoca le marce a Parma, in tempo di guerra, per scambiare olio e sale con farina, salsa e castagne. Ma c’è spazio anche per racconti grotteschi, con storie uscite da conviviali dopocena, con i proverbi che vengono storpiati e così si legge di quando ‘Tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zio Pino’. Poi, i ricordi personali e i personaggi del suo precedente libro, ‘Trabastìa’.

Poi le avventure da adolescente: dalla vendemmia in Francia, alla gita in barca col rischio di un naufragio, all’amore platonico per Atahualpa, nome affibbiato dal gruppo all’inarrivabile bellezza che vendeva granite sul lungomare. Beppe Mecconi attraversa anche il mondo dell’occulto con tre episodi dalle ‘cronache di don Pannartz’ con protagonisti una strega, il Sacro Mandillo e il miracolo dei cinghiali e delle formiche. Al paese al quale è molto legato, Mecconi regala anche piccole perle nascoste nel testo, quando trasfigura i nomi di personaggi reali che restano facilmente riconoscibili per chi li ha frequentati se Pasquale diventa Natale ed Ettore prende il nome di Achille. Mantengono il loro nome, invece, due grandi amici di Beppe: Paolo, il poeta ed Emilio, candido poeta di bugie.

marco magi