Medici, allarme per i trasferimenti. Scatta la protesta delle famiglie

Due professionisti lasciano la bassa Val di Vara: Riccò, Beverino e Pignone rimangono senza pediatra

Medici, allarme per i trasferimenti. Scatta la protesta delle famiglie

Una pediatra visita un bambino (. foto d’archivio

I camici bianchi lasciano la bassa Val di Vara, e scatta la protesta delle famiglie. Dal 1° settembre un medico di medicina generale e un pediatra che operano nei Comuni di Riccò del Golfo, Beverino e Pignone lasceranno il Distretto sociosanitario 17 per trasferirsi altrove, creando un vuoto sul quale Asl5 non è ancora intervenuta. Una situazione che sta preoccupando molto le famiglie, costrette a lunghi spostamenti per recarsi dal pediatra più ’vicino’ in caso di necessità di visita dei propri bambini. A fine luglio, l’ufficializzazione del trasferimento di un medico di famiglia dal territoriò della bassa Valle alla Spezia, aveva già provocato le prime rimostranze dei cittadini. Un disagio solo parzialmente alleviato dalla disponibilità, mostrata da parte degli altri tre medici di medicina generale che operano nell’ambito di Riccò, Beverino e Pignone, di allargare la propria ’capacità’ d’assistenza, permettendo a coloro che sono rimasti senza medico di poter ricevere comunque l’adeguata assistenza primaria sul territorio.

Decisamente più complicato il discorso per ciò che concerne il trasferimento di un pediatra, che ha chiesto e ottenuto la possibilità di avvicinarsi verso la propria regione di residenza. Anche in questo caso, Asl5 ha preso atto, ma non ha provveduto a sostituire il professionista in ’uscita’, creando una voragine nell’assistenza territoriale. Di fatti, le famiglie di Riccò, Pignone e Beverino che avessero la necessità di far visitare i propri figli, in assenza di un sostituto dovranno percorrere decine di chilometri per raggiungere gli studi medici dei pediatri operanti nella zona della bassa e media Val di Vara: al momento, ci sono due pediatre operanti principalmente nei territori di Follo e di Bolano, mentre un terzo pediatra opera a Brugnato e in alta Val di Vara. Una situazione non certo ottimale, che ha spinto numerose famiglie a contattare i sindaci chiedendo spiegazioni su una vicenda della quale peraltro gli stessi primi cittadini dell’area interessata non sarebbero stati ufficialmente messi al corrente. "Non è possibile farsi oltre trenta chilometri (andata e ritorno; ndr) per portare i nostri figli dal pediatra, è inspiegabile che un territorio rimanga senza dottori per i nostri bambini" spiegano due donne residenti a Riccò, segnalando la situazione di disagio che si verificherà in queste zone a partire dal 1° settembre.

Matteo Marcello