La Spezia, 20 gennaio 2023 - "C’è un problema grosso che è quello di riuscire a coniugare l’esigenza di mantenere i servizi accettabili con la difficoltà di repertire figure specialistiche a livello medico". Parla di qualità del servizio ma anche di disparità di trattamento tra uno strutturato e un medico a gettone Daniele Lombardo segretario di Cgil Funzione pubblica. " È chiaro che ai cittadini va garantito il servizio al meglio e a garantirglielo deve essere un medico di ruolo. La difficoltà è palese ma la differenza di trattamento tra un medico strutturato e uno a gettone è inaccettabile. Al medico a gettone viene dato il triplo del dipendente con un pesante aggravio di costi. Tutto questo necessita di una riflessione sulle ragioni che hanno portato a questo e sul perché noi, come territorio spezzino siamo così poco appetibili per figure mediche e specialistiche". È da anni che spinge su questo punto Lombardo.
"La riflessione deve essere legata anche al tipo di strutture che noi diamo. Strutture che cadono a pezzi, mal tenute. E sotto questo profilo rientra ormai anche l’ospedale di Sarzana – prosegue il sindacalista della Cgil –. Lo dico perché abbiamo vicino a noi l’esempio di Massa. Prima erano nelle stesse nostre condizioni ma da quando hanno l’ospedale nuovo questo problema non ce l’hanno più. Sia chiaro da noi non vogliono venire neppure gli specializzandi. E la scarsità di figure medico specialistiche porta a due cose: si chiudono i reparti o si riducono ai minimi termini i servizi. Il risultato sono lunghe liste di attesa e l’aumento di prestazioni fuori provincia. Un discorso a parte il pronto soccorso dove in un primo tempo hanno fatto scendere i medici dai reparti per tappare i buchi del personale di emergenza ma anche questo ha significato mettere una pezza....". Parla di situazione drammatica Salvatore Currenti della Cisl – "L’azienda fa concorsi su concorsi ma vanno deserti perché è stata sbagliata la programmazione universitaria e questo problema emerge soprattutto nei pronto soccorso e nei reparti dell’emergenza. Ma qui la vera emergenza in questa situazione è quella della mancanza di un ospedale adeguato. Questo è il nostro grosso problema e poi c’è la questione delle aggressioni nei pronto soccorso. Abbiamo avuto un incontro con la prefettura e sono stati chiari manca il personale di polizia. E allora sarebbe giusto che Asl si affidasse ad un servizio di guardia privata". Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda di Currenti anche Massimo Bagaglia segretario della Uil funzione pubblica – "Asl ce la sta mettendo tutta non me la sento davvero di gettare la croce sopra gli uffci. Conosco bene la gente che ci lavoro e ce la stano mettendo tutta per arruolare personale. Ma non è facile e lo vediamo. Ma tutto il comparto sanitario è in difficoltà. Purtroppo abbiamo scavato troppo il barile e ora ci troviamo ad affrontare i ritardi del passato. Per anni si è evitato di assumere. Chi andava in pensione non veniva rimpiazzato e questo quando si era già in carenza di organico. Capisce bene che gli assunti vanno a coprire parzialmente quelli andati in pensione ma la carenza resta. Pensi soltanto ai tecnici della prevenzione non ne abbiamo più...."
"Questo è il risultato di anni di personale sottodotato.. Un problema che non è soltanto spezzino ma di tutti – spiega Rino Tortorelli di Cittadinanza Attiva – C’è una politica destinata a non investire nella sanità pubblica. Una banale considerazione ma questo è il problema. Dunque da un lato mancanza di personae e dall’altro strutture fatiscenti. Noi poi siamo in una situazione peggiore. E quando andrà in porto il Felettino ci dovremo sobbarcare anche 18 milioni di euro l’anno di affitto. L’unica buona notizia che l’assessore alla sanità ci potrebbe dare in questo momento è che sia la Regione a pagare questi 18 milioni .."
A.M.Z.