Mensa, la Marina nega la Duca degli Abruzzi

Accordo firmato nel 2015 tra Marina militare e istituzioni per realizzazione di un immobile da cedere alla Marina. Regione Liguria mette a disposizione 400mila euro per studio preliminare di fattibilità. Problemi con mensa per studenti universitari.

Quell’accordo, firmato a poche settimane dalle elezioni regionali del 2015, se lo erano “dimenticati“ un po’ tutti, tranne la Marina militare, che da tempo ne richiede il rispetto. Il patto era chiaro: a una prima fase in cui erano previsti le realizzazione del nuovo polo universitario e dei laboratori all’interno dell’Arsenale, ne deve seguire una seconda in cui le istituzioni si devono fare carico della realizzazione di un immobile da cedere alla Marina, nel quale far confluire le funzioni residuali di carattere sanitario che ancora oggi esistono all’interno del perimetro dell’ex Falcomatà. Va in questo senso il finanziamento messo a disposizione nelle scorse settimane da Regione Liguria: 400mila euro per la realizzazione di uno studio preliminare di fattibilità da acquisire entro la fine del 2024, relativo al completamento di quanto previsto dall’accordo di otto anni fa. Lo studio sarà effettuato da Ire Liguria, società in house della Regione.

Intanto, a tenere banco è la questione della mensa da mettere a disposizione degli studenti universitari. Una lacuna che le istituzioni non sono ancora riuscite a colmare, e che nelle ultime settimane ha vissuto un’ennesima puntata, con il diniego opposto dalla Marina militare all’utilizzo del refettorio della caserma Duca degli Abruzzi da parte degli studenti universitari. Nella lunga interlocuzione sull’asse La Spezia-Roma, la Marina avrebbe escluso al Comune della Spezia la possibilità di aprire le porte della propria caserma, in ragione anche delle misure di sicurezza innalzate a seguito della crisi geopolitica e delle difficoltà legate alle pratiche di riconoscimento per l’utilizzo della struttura militare. Il Comune, a seguito del diniego, ha chiesto alla Marina di indicare un’altro refettorio: l’ipotesi potrebbe essere quella di utilizzare le mense situate all’interno della Base navale. Promostudi nelle scorse settimane stava valutando di affidare uno studio per valutare nel dettaglio i costi di realizzazione di un bar con tavola calda in strutture situate al confine tra il Falcomatà e il Montagna".

Matteo Marcello