Massimo Merluzzi
Cronaca

Alla ricerca della qualità perduta. Un mercatino tra ricordi e speranze. Cresce il rimpianto tra gli ambulanti

Gli storici commercianti resistono al cambio della linea di vendita ripensando con nostalgia gli anni d’oro. “Ma non parliamo di spostamenti perché la situazione non cambierebbe soltando allontanandoci”

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Tanta gente tra le bancarelle del tradizionale mercatino del venerdì in viale Garibaldi. Ma le impressioni sono contrastanti

La Spezia, 14 dicembre 2024 – I tempi belli sono alle spalle anche se l’appuntamento del venerdì su viale Garibaldi resta segnato in rosso sul calendario spezzino. Il mercatino ambulante con le sue bancarelle variegate e da tutti i prezzi ancora tira ma crescono le richieste di migliorare la qualità e la disposizione degli stands. Da qualche settimana Alberto Giarelli è entrato in giunta “ereditando“ anche la delega al commercio dall’assessore Marco Frascatore neo eletto in consiglio regionale. Non soltanto il tema delle aree mercatali ma dell’intero comparto del commercio sarà il temi sul tavolo dei prossimi confronti fissati con tutte le associazioni di categoria. “Esiste un problema commercio a livello nazionale – spiega Alberto Giarelli – non è un mistero che ovunque chiudano attività e tante facciano fatica a andare avanti. Per questo dobbiamo capire in fretta a che punto siamo e dove vogliamo arrivare analizzando tutti insieme quali strumenti abbiamo a disposizione come amministrazione comunale. Quindi anche sul mercato di viale Garibaldi affronteremo una discussione che tenga conto principalmente delle esigenze degli ambulati. Non dimentichiamo che dietro un banco ci sono delle famiglie di lavoratori e in questo caso andiamo dai 170 ai 180 titolari di licenze. Questo significa che hanno ottenuto una autorizzazione e non si può arbitrariamente cambiare rotta senza un adeguato confronto e condivisione”.

L’assessore ricorda inoltre i benefici che l’appuntamento settimanale porta alla zona. Oltre ai disagi per i residenti. “Possiamo lavorare sul regolamento e gli orari ma non dimentichiamo che il mercato porta vita in una zona della città e favorisce il lavoro non soltanto degli ambulanti ma anche dei commercianti fissi. Qualche malumore sicuramente ci sarà perchè si tratta di un mercato grande quindi sulla distribuzione dei banchi e la difficoltà della sosta per i residenti inevitabilmente ci saranno voci contrarie. Ma non dimentichiamo che c’è un mondo intorno che deve essere valutato attentamente”. Anche il fronte delle associazioni di categoria spinge per una revisione del settore.

“Sicuramente occorre mettere mano al piano delle aree – spiega Lorenzo Servadei di Confcommercio – che risale a 25 anni fa e non può essere ritenuto al passo con i tempi. Non vediamo l’ora di sederci al tavolo per ragionare sul mercato”. Corrado Mori, ex assessore e commerciante, riconosce le difficoltà del settore. “La qualità di un tempo non esiste più – spiega – anche se per fortuna ci sono ancora delle eccezioni. Serve una fotografia più puntuale delle esigenze e richieste tenendo però ben presente che tradizionalmente il mercato del venerdì fa parte della tradizione e storia di questa città ed è anche un prezioso supporto per le altre attività presenti. Deve però tornare a essere un punto di attrazione della città”.