
Sciopero dei lavoratori, con un corteo che ha attraversato parte della città. Rivendicazioni nazionali e locali: "Servono parcheggi e una scelta sull’area Enel".
Una grande adesione, soprattutto nelle aziende che trainano lo sviluppo del territorio, come quelle settore nautico e della Difesa. Metalmeccanici in piazza – i sindacati stimano non meno di mille presenze – per l’iniziativa organizzata da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm nell’ambito dello sciopero nazionale di otto ore proclamato per protestare contro il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro. Lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento sotto il palazzo del Governo, per poi dirigersi in corteo in piazza Mentana, dove i segretari provinciali di Fiom e Uilm, Francesco Grilli e Graziano Leonardi e Kevin Lanieri della segreteria territoriale Fim Cisl. "Da otto mesi è iniziata la trattativa, e da otto mesi Federmeccanica viene al tavolo chiudendo ogni possibilità di dialogo. Chiediamo due cose: più salario, perchè vogliamo 280 euro che è un recupero parziale dell’inflazione che i lavoratori pagano di tasca loro tutti i giorni; meno orario di lavoro perchè vogliamo portarci agli stessi livelli dei Paesi europei, dove è dimostrato che lavorando di meno si produce di più, con una vita migliore" afferma il segretario della Uilm, Graziano Leonardi.
Uno sciopero che arriva in uno dei momenti più floridi dell’industria e del settore metalmeccanico spezzino, con aziende della nautica e della Difesa che tirano l’economia locale. All’aumento degli utili – lamentano i sindacati – non corrisponde un miglioramento delle condizioni economiche dei lavoratori. "Il tema è proprio quello – rilancia Francesco Grilli, segretario di Fiom Cgil – ma secondo Federmeccanica non ci sono le condizioni per aumentare i salari. Le maggiori aziende hanno utili e fanno dividendi, chiediamo che questa redistribuzione del reddito comunque prodotto dai lavoratori, ricada sulle persone che tutti i giorni timbrano il cartellino". "Abbiamo la fortuna di essere in una provincia dove a differenza di altre zone d’Italia ci sono settori in ottima salute. Le aziende dovrebbero sicuramente ripartire gli utili sui lavoratori. è fondamentale, visto il momento florido, far capire ai lavoratori l’importanza del contratto nazionale e di quello che ne deriva, con aumenti salariali e riduzione oraria" rilanciano Maurizio Rufrano e Kevin Lanieri, rispettivamente Rsu Oto Melara e membro della segreteria Fim Cisl.
La manifestazione di ieri è stata anche l’occasione per fare il punto su alcuni dei temi più attuali, come la mancanza di parcheggi per molti dei lavoratori impegnati sul Miglio Blu e nel distretto industriale di via Valdilocchi. "Da anni tentiamo di affrontare il tema in maniera organica, basti pensare alle prime criticità lungo il Miglio Blu, ma ora il fenomeno sta esplodendo con le opere di ampliamento avviate in questi anni da Leonardo e Mbda, che ha portato a numerose assunzioni che hanno reso insufficienti le aree a disposizione" rilancia Grilli, mentre Leonardi chiama in causa Comune e Regione "perchè non è pensabile che a fronte di un sistema che funziona, sia ferma l’interlocuzione con Enel. Perchè non si riesce a trovare un punto di incontro. La politica purtroppo ha tempi troppo dilatati rispetto alle esigenze dei lavoratori e delle aziende". "Quello dei parcheggi è uno dei temi più attuali – spiegano Rufrano e Lanieri –. Le aziende hanno bisogno di spazi, Oto Melara, Mbda, che fanno tante assunzioni e di conseguenza hanno bisogno di aree logistiche e di servizio. C’è un boom di produzione che non si vedeva da anni, servono spazi e servono servizi per i lavoratori. Abbiamo coinvolto anche le istituzioni e chiediamo che il Comune agevoli l’iter per sbloccare l’utilizzo delle aree appetibili". E proprio sul riutilizzo delle aree Enel si focalizza il ragionamento. "Chiediamo un progetto, una road map, un obiettivo – dice ancora Grilli –. A oggi non si sa che destino avranno quelle aree, il tempo è finito, siamo già in ritardo". "Si possono avviare tante cose in quell’area – gli fa eco Leonardi –. Da Leonardo, a Mbda, a tutto quello che riguarda il settore nautico, c’è tanto spazio da poter utilizzare. E invece sull’area Enel è tutto fermo, nella zona non si può costruire perchè gran parte è vincolata sotto il profilo idrogeologico. Ma è possibile che non si possa fare un piano di intervento per mettere in sicurezza quell’area, così da svincolare quelle aree e permettere ampliamenti e miglioramenti?".
Matteo Marcello