ROBERTA
Cronaca

Modello-Genova per tutti: "Il Felettino è la priorità. Struttura commissariale o un project manager"

Bucci spiega le sue strategie per la Liguria. "Efficienza, visione e sinergia pubblico-privato". Sul caso Palmaria: "Non vogliamo altri ecomostri". Intelligenza artificiale contro le liste di attesa.

Modello-Genova per tutti: "Il Felettino è la priorità. Struttura commissariale o un project manager"

Bucci spiega le sue strategie per la Liguria. "Efficienza, visione e sinergia pubblico-privato". Sul caso Palmaria: "Non vogliamo altri ecomostri". Intelligenza artificiale contro le liste di attesa.

Della Maggesa

Bucci, negli ultimi giorni ha rivendicato la paternità di un modello-Genova, sottolineando che è cosa diversa dal modello-Liguria. Una presa di distanza dalla gestione Toti?

"Il cosiddetto modello-Genova rappresenta un insieme di strategie e soluzioni che abbiamo sviluppato per rispondere alle specifiche esigenze della città metropolitana, soprattutto in un periodo di grandi sfide come il crollo del Ponte Morandi. Abbiamo dimostrato che, con visione, determinazione ed efficienza, attraendo investimenti e favorendo la collaborazione tra pubblico e privato, è possibile trasformare le crisi in opportunità. Il modello-Liguria, che metteremo in atto e che necessariamente ha dei punti forti di congiunzione con i nove anni di buon governo di questa Regione, deve tenere conto delle peculiarità di un territorio molto più vasto e diversificato. L’esperienza di Genova può essere una fonte di ispirazione per il resto della Liguria".

Cosa risponde a chi teme una gestione della Regione a trazione Genova-centrica?

"Voglio essere molto chiaro: il mio obiettivo è governare l’intera Liguria, non solo Genova. Genova è il capoluogo e ha un ruolo strategico a livello regionale, ma la Liguria è una regione estremamente variegata, con eccellenze e potenzialità in ogni sua parte, dai piccoli borghi dell’entroterra fino alle città costiere. Turismo, agricoltura, innovazione tecnologica, portualità e logistica, ma anche la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale: sono tutte leve su cui lavoreremo per favorire uno sviluppo equo e distribuito".

Rigassificatore a Vado Ligure. Sì o no?

"Nessuna decisione è presa. Non c’è ancora un progetto definitivo e quando arriverà lo analizzeremo tenendo conto di due priorità: preservare l’ambiente e abbassare i costi della bolletta".

Masterplan Palmaria. Ha intenzione di proseguire con il progetto lanciato dalla gestione Toti e che ha sollevato fronti di opposizione, non solo politica?

"L’obiettivo è rafforzare il senso di comunità, portando avanti un modello di sviluppo eco-sostenibile ma anche di valorizzazione turistico-territoriale che porterà ad un processo di crescita delle potenzialità dell’isola. Questo percorso però dovrà essere frutto di un confronto anche con le realtà esistenti perché per la Palmaria non vogliamo altri ecomostri".

A giorni dovrebbe essere gettata l’ennesima prima pietra del Felettino. Ma la provincia di Spezia resta fanalino di coda a livello regionale per numero di posti letto e il nuovo ospedale risolverà solo parzialmente il problema. Che fare?

"Il Felettino è imprescindibile, è la priorità assoluta, la numero uno per il territorio. L’obiettivo è aprire il cantiere prima possibile dopo l’approvazione del progetto esecutivo. Una volta aperto il cantiere, immaginiamo una struttura commissariale dedicata o un project manager che, quotidianamente, andrà a occuparsi della realizzazione del nuovo ospedale, seguendo il cantiere passo dopo passo. Credo che il nuovo Felettino riuscirà a far fronte a buona parte della richiesta di posti letto per il territorio, soprattutto se si considera che in Liguria la bassa complessità di cura sarà assorbita da case e ospedali di comunità".

Sedici mesi per una colonscopia: è notizia pubblicata ieri da La Nazione. Il piano per il recupero delle lista d’attesa sulle prestazioni sanitarie non sta andando a gonfie vele. Può essere migliorato?

"Le liste d’attesa sono figlie in parte del Covid e in parte di un aumento importante della domanda. Risolvere questo problema è una priorità del mio programma. Intendiamo agire in più direzioni: aumento dell’offerta per le prestazioni di diagnostica per immagini, ortopedia e cardiologia; miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni mediche, anche attraverso l’informatica e ricorrendo ad algoritmi di intelligenza artificiale; percorsi dedicati di presa in carico per pazienti oncologici e cronici; potenziamento degli esami di telecardiologia nelle farmacie; efficientamento dell’utilizzo delle grandi apparecchiature: molte di queste sono anche di ultima generazione, acquistate grazie ai fondi del Pnrr".

Il Campus universitario di Spezia è parte integrante dell’università di Genova. Quali investimenti farebbe, da presidente della Regione, per sostenere finalmente in modo pieno questa esperienza?

"Si tratta di un’opera fondamentale per il territorio e ci crediamo fortemente. Chi avrà accesso alla residenza, infatti, potrà avere nell’immediata vicinanza il Campus, ma anche tutte le strutture sportive. Si tratta quindi di un’intera area completamente innovativa per la zona. Adesso è in appalto la prima residenza per 57 posti. Mi piacerebbe che Spezia facesse da precursore per tutta la Liguria".

Il presidente dell’Adsp Mario Sommariva ha rassegnato le dimissioni. E tutti i porti liguri sono di fatto commissariati o in procinto di esserlo. La partita è solo politico-manageriale o c’è bisogno di ripensare il modello di sviluppo della nostra portualità?

"La questione della portualità ligure è complessa e richiede un approccio integrato. Da un lato, è innegabile che la dimensione politico-manageriale giochi un ruolo cruciale. Le dimissioni del presidente Sommariva e la situazione di commissariamento dei porti dimostrano che c’è un bisogno urgente di riorganizzare e potenziare la governance. È necessario un management forte e capace di rispondere in modo efficace alle sfide attuali e future del settore. Dall’altro lato, credo che questa sia anche l’occasione per ripensare il modello di sviluppo dei nostri porti. In questo contesto, si inserisce la riforma devocata dal viceministro Edoardo Rixi".

Quattordicimila posti di lavoro in meno in Liguria. Al di là dei numeri, c’è la questione della qualità dell’occupazione: i sindacati parlano di contratti sempre più fragili e di un’occupazione troppo legata alla stagionalità e al turismo. Che ne pensa?

"I dati citati sono relativi al secondo trimestre 2024. Se è vero che c’è stato questo calo è vero anche che a pesare è stata la perdita di lavoratori nel settore servizi e nel settore degli indipendentI. È aumentato invece il numero di lavoratori dipendenti, che passano da 483 a 490mila, e più nello specifico è cresciuto il numero degli occupati nell’industria, che passano da 134 a 143mila. I contratti precari e la forte dipendenza da settori stagionali come il turismo sono temi che richiedono una riflessione profonda. Se da un lato il turismo è un pilastro della nostra economia, è essenziale che non sia l’unico motore. Credo fermamente che la Liguria debba puntare a una maggiore diversificazione economica. Logistica, innovazione tecnologica, portualità, rinnovabili sono comparti che offrono opportunità di sviluppo e possono creare posti di lavoro stabili e qualificati".