
Il giudice per l’udienza preliminare, Marinella Acerbi, ha rigettato l’istanza per il patteggiamento dell’uomo
Nessun patteggiamento per il collaboratore scolastico accusato di aver molestato quattro giovani studentesse di un istituto di scuola superiore della Spezia. Lo ha deciso il giudice per l’udienza preliminare, Marinella Acerbi, che ha rigettato l’istanza per un ’accordo’ tra la difesa dell’imputato oggi 57enne e la Procura. L’ipotesi, una pena di due anni, è stata giudicata troppo bassa dal gup del tribunale spezzino, che ha evidenziato la mancata congruità tra i fatti e le aggravanti contestate, e la pena ipotizzata, anche alla luce del "peculiare disvalore dei fatti" accertati dalla stessa procura spezzina. I fatti risalgono al 2023. Secondo la ricostruzione del sostituto procuratore, il collaboratore scolastico avrebbe palpeggiato e baciato sulla guancia quattro giovani alunne. La denuncia delle allieve, sostenute dalle rispettive famiglie, aveva fatto scattare le verifiche e gli accertamenti degli investigatori della Polizia, che nel corso delle indagini svolte avrebbero raccolto diversi riscontri, tra cui anche la testimonianza di un compagno di classe con il quale una delle tre giovani studentesse si sarebbe confidata, raccontando quanto le sarebbe accaduto. Agli atti, anche la denuncia presentata dalla dirigenza dell’istituto scolastico. All’epoca, nel novembre del 2023, le indagini erano sfociate nell’arresto dell’uomo, posto ai domiciliari (poi revocati).
La vicenda giudiziaria nel frattempo ha fatto il suo corso, con la Procura spezzina – ad occuparsi della vicenda è il sostituto procuratore Federica Mariucci – che ha ipotizzato nei confronti dell’uomo il reato di violenza sessuale. Ieri, tuttavia, il colpo di scena, con il giudice per l’udienza preliminare che, dopo quasi due ore di camera di consiglio, ha rigettato l’istanza di patteggiamento formulata dalla difesa e accettata dalla Procura, ritenendo non congrua la pena concordata rispetto ai fatti contestati al collaboratore scolastico, difeso dall’avvocato Paolo Mione. Non è escluso che nelle prossime settimane possa essere presentata un’altra istanza, per il rito abbreviato. All’esito del pronunciamento, ieri il gup si è poi dichiarato incompatibile, con il fascicolo che passerà ad altro giudice. Nel procedimento penale si sono costituite come parte civile tre ragazze, difese dagli avvocati Larissa Gagliardini e Federico Fiore.
Matteo Marcello