I colori caldi sono quelli tipici dei borghi liguri anche se Montemarcello è decisamente un luogo atipico. E’ arroccato sulla collina, circondato da un polmone verde di piante secolari con lo scenario del bianco delle Alpi Apuane alle sue spalle. Guarda il mare ma non lo tocca eppure il rapporto con il mondo marinaro fa parte della storia secolare e della tradizione di tanti naviganti. Gli abitanti pur di avvicinarsi all’acqua hanno combattuto contro la natura ricavando un sentiero che dopo oltre 500 scalini scavati nel terreno conduce alla spiaggia del Crò una delle e più belle e suggestive della Liguria. Adesso chiusa.
A Montemarcello si cammina in punta di piedi: vuoi per i continui saliscendi tra ciottolato, pietre e mattoni ma anche per l’atmosfera ovattata che si respira tra vicoli stretti dove le finestre si toccano e le mura si sorreggono a vicenda. Il paese è del XV secolo quando gli abitanti ottennero dal Senato di Genova il permesso di costruire una sorta di Stato indipendente da Ameglia. E questa sorta di attaccamento alle origini e alle radici è stato dimostrato, nell’epoca successiva, dalla piazzetta XIII Dicembre 1944. Una data simbolo che ha ispirato il salotto buono del paese. In quel giorno le bombe della flotta aerea americana diretta alla batteria militare Chiodo sbagliarono obiettivo centrando l’abitato. Furono oltre 40 le vittime e i residenti costretti a emigrare in altre zone.
Ma l’amore per il territorio li ha riportati indietro. Isaura Mazza è la presidente della Pro Loco e si impegna a tenere accesa la memoria storica di Montemarcello. "La piazzetta è diventata il luogo della memoria – spiega – ed è stata ricostruita esattamente dove vennero bombardate le case. Adesso è il punto dove in estate vengono realizzate le principali iniziative culturali e ricreative. Anche da noi si sta vivendo un percorso a ritroso. Un tempo le persone lasciavano il borgo per avvicinarsi alla città, adesso c’è un ritorno alla ricerca di ritmi di vita più lenti e alla tranquillità. Di certo non abbiamo tutti i servizi però tra ufficio postale, bar e negozi di alimentari riusciamo a garantire un’offerta minima".
A Montemarcello durante il periodo invernale risiedono poco più di 200 abitanti. Ma in estate il numero cresce tra turisti e proprietari di seconde case. Un luogo che nel tempo ha richiamato nomi della cultura da Indro Montanelli a Natalia Aspesi oppure dello spettacolo come Cristian De Sica, Ornella Vanoni e la storica annunciatrice televisiva Mariolina Cannuli che ancora risiede nella zona. La cultura resta un tema ricorrente nella storia del borgo grazie anche all’associazione “La stanza del vento“ della famiglia Bolongaro che apre la tenuta della Marrana a mostre e installazioni.
Tra i volontari del paese un ruolo prezioso è quello svolto da Rosanna Fabiano, montemarcellese doc, una vita da maestra elementare e adesso insieme a Riccardo e Gionni Domenichini “custode“ della chiesa di San Pietro Apostolo. "Cerchiamo di manterla al meglio – spiega – anche se gli interventi da eseguire sono tanti. Abbiamo ripristinato l’impianto luci ma occorre mettere mano alle infiltrazioni che mettono a rischio gli affreschi. Il progetto è pronto ed è stato redatto dall’architetto Davide De Ranieri e aspettiamo che Curia e Soprintendenza diano il via libera. La chiesa è aperta tutti i giorni ma la messa viene officiata soltanto la domenica, in estate anche il sabato, dai parroci Cesare e Roberto".
In passato era aperta anche la scuola elementare affidata alle maestre Eura Camilli e Memi Domenichini ma da anni la struttura è diventata sede delle associazioni e degli incontri pubblici con l’amministrazione comunale.