ELENA SACCHELLI
Cronaca

"Montermarcello magico"

Il borgo fa da cornice al nuovo romanzo di Martini, in lizza per lo Strega

Lo scrittore Sebastiano Martini

Lo scrittore Sebastiano Martini

Vive e lavora a Parma, dove esercita la professione di avvocato civilista, ma nel cuore di Sebastiano Martini, c’è uno spazio speciale riservato a Montemarcello. Proprio lì, nello splendido borgo a picco sul mare del Comune di Ameglia, è interamente ambientato ‘Il desiderio imperfetto’, quinto romanzo dell’autore edito da Arkadia, e ora in lizza per il Premio Strega, che il prossimo 18 giugno verrà presentato alla Mediateca di via Firenze alla Spezia. Un romanzo che ruota attorno alle vicende di due amici, Enrico e Fabrizio, e delle loro differenti velleità artistiche, nate e maturate in un paese che nel corso del tempo, ha ispirato diversi scrittori e noti giornalisti.

Sebastiano, che legame ha con Montemarcello?

"È un posto che amo e in cui sono stato molte volte. Come noto, la Liguria è una delle principali mete di villeggiatura estiva per noi parmigiani, anche per via della vicinanza. Ho avuto la fortuna di passare in zona diverse estati e di essere ospitato a casa da un amico. Gli scorci pazzeschi, i panorami mozzafiato, le case colorate, il mare e la natura. Amo tutto di questo splendido borgo". Perché ha scelto di ambientare proprio lì il suo ultimo romanzo?

"Perché Montemarcello è un luogo incantevole e fonte di ispirazione, ma anche perché funzionale a un racconto incentrato sulle ambizioni artistiche di due amici, nati e cresciuti proprio in quel borgo, a cui entrambi sono profondamente legati. In particolare, Fabrizio sogna di diventare uno scrittore e allo stesso tempo di non allontanarsi da Montemarcello, meta estiva di un noto scrittore con cui riuscirà a entrare in contatto tramite Ines, una critica letteraria".

Pur essendo un romanzo di finzione, ne ’Il desiderio imperfetto, c’è qualcosa di autobiografico’?

"Assolutamente sì, credo sia inevitabile. Oltre al desiderio del protagonista di pubblicare un proprio libro, in cui mi rivedo, il romanzo è intervallato da rifiuti motivati delle case editrici alle richieste di pubblicazioni di Fabrizio. Questi rifiuti motivati sono reali, in parte sono arrivati proprio a me e in parte ad amici, ma c’è molta verità".

Quando è nata la voglia di scrivere un libro?

"In età adulta, all’inizio quasi per gioco. Era il 2019 e dopo un viaggio a Cuba mi era venuta la voglia di restituire, non attraverso le classiche foto, quello che quella terra mi aveva lasciato. Poi mi sono accorto che mi era piaciuto farlo e ho continuato, avendo avuto la fortuna di trovare più volte delle casi editrici indipendenti che continuano a battersi coraggiosamente per portare avanti la narrativa di qualità. Nella vita ho sempre letto molto e i romanzi sono arrivati dopo un lavoro e uno studio personale che ho fatto sul linguaggio, che per quanto riguarda il racconto in prosa è molto diverso da quello che sono abituato a usare per ragioni squisamente professionali".

Elena Sacchelli