MARCO MAGI
Cronaca

Morandi e Fontana. Il confronto definitivo. Inaugura al Camec ’Invisibile e infinito’

Nel Centro di piazza Battisti la mostra dedicata ai due giganti del ’900. Sessanta le opere in allestimento tra tele, disegni, sculture e acquerelli. Il sindaco: "L’esposizione farà parlare di Spezia in tutta Italia, e non solo".

Nel Centro di piazza Battisti la mostra dedicata ai due giganti del ’900. Sessanta le opere in allestimento tra tele, disegni, sculture e acquerelli. Il sindaco: "L’esposizione farà parlare di Spezia in tutta Italia, e non solo".

Nel Centro di piazza Battisti la mostra dedicata ai due giganti del ’900. Sessanta le opere in allestimento tra tele, disegni, sculture e acquerelli. Il sindaco: "L’esposizione farà parlare di Spezia in tutta Italia, e non solo".

"Spero che nessuno, dopo questa mostra, dica più che Giorgio Morandi è l’artista delle bottiglie e Lucio Fontana quello dei buchi". È questa dichiarazione di Maria Cristina Bandera che, con Sergio Risaliti, ha curato la mostra ‘Morandi e Fontana. Invisibile e Infinito’, quella che ci è piaciuta di più durante la preview di ieri. L’esposizione dedicata a due grandi interpreti dell’arte italiana del Novecento, per la prima volta insieme in un confronto diretto, inaugura oggi alle 18 e sarà attiva al Camec fino al 14 settembre. Perché l’arte possa essere fonte di riflessione e di ricerca, superando gli strati più sottili, insomma.

"Questa straordinaria mostra, che conta circa 60 opere, rende omaggio a due maestri indiscussi dell’arte contemporanea – dichiara il sindaco Pierluigi Peracchini – ma al tempo stesso segna l’avvio di una fase di grande innovazione del museo. Questa mostra farà parlare di Spezia in tutta Italia e non solo". Un concetto al quale si lega anche il presidente della Fondazione Carispezia, Andrea Corradino: "La più importante mostra di arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni di storia della nostra città. Grazie agli sponsor e a Giacomo Bei, per le migliaia di ore che ha dedicato perché questo fosse un evento di altissimo livello". Allarga la visione Lorenzo Viviani, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre: "Il Camec è la porta culturale del levante anche per le Cinque Terre. La mostra si aggiunge, così, come ulteriore e prezioso tassello al già ricco patrimonio di attrattive naturalistiche e enogastronomiche che rendono unico il nostro territorio".

Pur attraverso linguaggi opposti, Morandi e Fontana ci guidano oltre la percezione immediata del reale, aprendo lo sguardo a nuove possibilità dell’assoluto e dell’eterno. Nella pittura sospesa di Morandi e nei tagli di Fontana si intreccia un dialogo inatteso: lo spazio si espande, il tempo si dilata, l’infinito affiora. Come in un’eco leopardiana, le loro opere spingono a meditare sulla condizione finita dell’uomo, evocando quegli ’infiniti spazi e sovrumani silenzi’ che conducono la mente sulla soglia dell’infinito. Il percorso espositivo si apre con i famosi ‘Concetti spaziali’ di Fontana e ci accompagna in un excursus, dagli anni ‘50 agli anni ’60, che, partendo dai famosi buchi e dalle tele con pietre, giunge al periodo dei tagli, le emblematiche ‘Attese’. L’invenzione più originale di Fontana, il bucare la tela alla ricerca di una dimensione infinita, sposta e capovolge il modo di concepire l’arte segnando l’inizio di una nuova epoca. Nello stesso periodo una differente ricerca chiede al mondo contemporaneo dell’epoca di compiere un altro salto, puntando all’invisibile nascosto nel mondo quotidiano.

Il salto vertiginoso è indicato da Giorgio Morandi a cui è dedicata la sala successiva, in cui troviamo una selezione tra le più significative opere della sua produzione artistica, tra nature morte e paesaggi, a partire dagli anni ’20 fino al ’60. Il percorso prosegue di nuovo con Fontana con i celebri ‘Teatrini’ e una ‘Fine di Dio’, tra le opere più ammirate e ricercate dell’artista. L’ultima sala è dedicata ai disegni, agli acquerelli e alle incisioni di Morandi e Fontana, punti di partenze delle loro evoluzioni creative. In mostra anche alcune sculture, tra cui le celebri Nature in bronzo e le Nature e i Concetti Spaziali in vetro, porcellana e ottone. "Morandi e Fontana – conclude Risaliti – mettevano in scacco la velocità. Ci obbligano al ‘ralentissement’, a rallentare. E di convesso mettono sotto scacco la tecnologia".