REDAZIONE LA SPEZIA

Morì a causa dell’amianto Risarcita di 700mila euro la famiglia di un operaio

E’ la sentenza emessa della seconda sezione civile del tribunale di Genova. Aveva svolto mansioni in ambienti contaminati senza dispositivi di protezione. .

Morì a causa dell’amianto Risarcita di 700mila euro la famiglia di un operaio

Il ministero della Difesa è stato condannato al risarcimento di oltre 700mila euro ai familiari di un ex dipendente civile dell’Arsenale militare della Spezia. E’ stata accolta anche la domanda a vantaggio di un nipote, come richiesto dall’avvocato Elisa Ferrarello dello studio legale Frisani di Firenze. E’ la sentenza del giudice Alberto La Mantia della seconda sezione civile del tribunale di Genova, che ha condannato il ministero della Difesa al risarcimento del danno subito (Iure proprio) dai familiari. Dei 700mlia euro, 235mila vanno alla vedova, 228mila e 195mila ai due figli, 45 mila al nipote.

Il tribunale della Spezia lo scorso anno aveva già condannato il ministero della Difesa, sullo “Iure hereditatis” (il risarcimento del danno subito da una vittima spettante ai congiunti), nel giugno 2022 al pagamento di 100mila euro. Oggetto del giudizio del tribunale di Genova, a completare la causa, è stata quindi la sfera degli affetti. L’operaio, deceduto per effetto di un mesotelioma dovuto all’esposizione ad amianto, aveva svolto varie mansioni, in ambienti contaminati, senza alcun dispositivo di protezione, né informazioni sul rischio che correva: dal 1958 fino al pensionamento nel 1994. Nel 2016, dopo aver patito gravi problemi di salute, gli era stato diagnosticato il tumore che lo avrebbe portato al decesso poco dopo.

Tra gli elementi determinanti l’ammontare del risarcimento, per la vedova l’essere sposata da ben 62 anni, testimonianza dell’impatto profondo sulla sua quotidianità, derivante dalla perdita del marito. I figli invece avevano accudito il padre all’insorgere della malattia, costretti a cambiare radicalmente stile di vita. Il fatto poi che i nonni avessero seguito costantemente un nipote, ha convinto il giudice a coinvolgere nel risarcimento anche quest’ultimo. Nonostante il Renam (Registro nazionale dei mesoteliomi) e il Cor (Centro operativo regionale) della Regione Liguria avessero definito certa l’esposizione all’amianto e l’Inail della Spezia avesse appurato il nesso causale tra le mansioni svolte e la malattia, assegnando alla vedova una rendita, il ministero della Difesa ha ritenuto di non dover concedere ai familiari il risarcimento dei danni non patrimoniali.

"Il giudice ha dato atto della prova da noi fornita, tramite i testimoni della Spezia – spiega l’avvocato Elisa Ferrarello – della presenza di amianto e delle omissioni colpose da parte del datore di lavoro; delle certificazioni di riconoscimento di malattia legata all’amianto da parte del Cor della Asl di competenza ed ha accolto la nostra domanda. Vedremo se adesso il ministero della Difesa appellerà la sentenza o se questa passerà in giudicato".

Massimo Benedetti