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La piscina del centro Fulli (foto presa dalla pagina Facebook della struttura)
La Spezia, 2 marzo 2025 – Sono cinque le persone indagate per la morte della piccola Yasmine, la bambina di sette anni deceduta il 4 luglio scorso all’ospedale Gaslini di Genova per le conseguenze di un annegamento in piscina avvenuto nel centro sportivo Fulli di Sesta Godano.
La Procura della Spezia, ricevuta la relazione del medico legale, nei giorni scorsi ha notificato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari, contestando il reato di omicidio colposo a tutti gli indagati: il bagnino 19enne che quel drammatico giorno si trovava in servizio, e quattro educatrici – di età compresa tra 37 e 22 anni – di una cooperativa sociale di Sestri Levante, il ’Sentiero di Arianna’, che quel giorno avevano accompagnato nella struttura di Sesta Godano ventiquattro bambini partecipanti a un campus estivo.
Secondo la Procura spezzina – titolare del fascicolo è la pm Maria Pia Simonetti – il dramma si sarebbe potuto evitare con un intervento tempestivo. Tuttavia, per la magistratura si sarebbero verificate una serie di circostanze che avrebbero portato alla tragica circostanza: il bagnino si sarebbe allontanato temporaneamente dalla piscina, mentre le educatrici, per assistere altri bambini della comitiva, non si sarebbero accorte tempestivamente che la piccola si trovava ancora in acqua. La bambina avrebbe raggiunto un punto profondo della piscina, tanto da non riuscire a rimanere a galla.
Per la Procura spezzina – che ha analizzato anche diverse immagini del circuito di videosorveglianza della struttura e le risultanze ottenute sul campo dai carabinieri della caserma di Sesta Godano – la bambina si trovava sott’acqua da oltre quattro minuti prima che qualcuno si accorgesse della drammatica situazione. I soccorsi furono immediati, ma non furono sufficienti.
La prima assistenza fornita dal bagnino e dalle educatrici, l’intervento dell’equipe medico infermieristica del 118 e dei volontari della Croce Rossa di Sesta Godano, con le lunghe manovre rianimatorie – il cuore della bambina si sarebbe fermato per 50 minuti – poi il volo verso l’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, con l’elicottero Drago dei Vigili del fuoco. La piccola morì la sera del giorno successivo, gettando nello strazio l’intera famiglia. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Daniele Caprara, Roberta Barbanera e Giovanni Roffo.
Matteo Marcello