MATTEO MARCELLO
Cronaca

La tragedia al museo ferroviario: muore schiacciato da un pistone. I colleghi rimangono sotto choc

L’operaio, 55 anni, stava effettuando un intervento di manutenzione dentro il deposito. Colpito dal pesante accessorio che si è staccato dal macchinario cadendo da tre metri di altezza

Soccorsi inutili per l’operaio travolto mentre svolgeva un intervento di manutenzione (Foto Alexia Frascatore)

Soccorsi inutili per l’operaio travolto mentre svolgeva un intervento di manutenzione (Foto Alexia Frascatore)

La Spezia, 24 novembre 2023 – Non ha neppure fatto in tempo ad accorgersi del pericolo. Quel pistone pesante quanto un macigno, staccatosi improvvisamente da un macchinario, lo ha colpito in pieno petto senza lasciargli scampo.

Una morte assurda, l’ennesima di questo orribile 2023, quella di un operaio specializzato di 55 anni. Si chiamava Francesco Mancuso ed è deceduto mentre lavorava alla manutenzione di un cala assi situato all’interno dell’officina del Deposito rotabili storici della Fondazione Fs di Migliarina, popoloso quartiere della Spezia. Lì, in un museo ferroviario che ogni anno richiama decine di migliaia di appassionati di locomotori e vagoni d’epoca, ieri pomeriggio è calato il silenzio.

Mancuso, 55enne originario di Torino, era dipendente di una ditta del capoluogo piemontese specializzata in sistemi meccanici ed elettrici, cui la Fondazione Fs aveva commissionato alcuni lavori di manutenzione e adeguamento di un cala assi, impianto utilizzato per compiere attività di riparazione e riqualificazione dei mezzi rotabili. Una struttura ferma da qualche anno, ma che la fondazione aveva intenzione di adeguare per implementare l’attività manutentiva.

La tragedia, poco prima delle 16. Secondo la primissima ricostruzione effettuata dalle forze dell’ordine, il dramma si è verificato quando il componente di un macchinario utilizzato per la manutenzione dei locomotori, situato a circa tre metri d’altezza, si è improvvisamente staccata travolgendo l’uomo che stava operando all’interno di un pozzetto. Ad accorgersi di quanto accaduto sono stati alcuni colleghi di lavoro del cinquantenne: lo hanno subito soccorso, hanno tentato di rianimarlo, e hanno chiamato i soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare. I medici del 118, una volta arrivati, non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

"Le abbiamo tentate tutte, ma non è bastato", diranno poco dopo in lacrime alcuni dipendenti della ditta, amici e colleghi del cinquantenne, ascoltati dalla polizia ferroviaria della Spezia e dal personale del nucleo di prevenzione e sicurezza della Asl, ai quali il pm di turno della Procura della Spezia, Alessandra Conforti, ha delegato le indagini.

L’area del capannone dove è avvenuto l’incidente mortale è stata sequestrata, nella prospettiva di effettuare ulteriori accertamenti sulla dinamica. L’ennesimo incidente mortale senza spiegazioni, che ha scatenato le reazioni di sdegno dei sindacati. "Dall’inizio dell’anno i morti sul lavoro in Liguria sono diciotto: siamo maglia nera nel Nord – afferma senza mezzi termini Maurizio Calà, segretario generale Cgil Liguria –. Abbiamo scioperato per la carenze di personale tra gli ispettori. La finanziaria nazionale non dice nulla e conferma il tetto sulle assunzioni. Senza prevenzione e repressione la strage continuerà. Bisogna attivare i controlli sul territorio e non bastano le denunce inascoltate del mondo del lavoro e degli Rls. È necessario che si muovano le istituzioni nazionali e locali a partire dai controlli sulla sicurezza e regolarità sul lavoro e dal sistema dell’appalto e del subappalto".