MARCO MAGI
Cronaca

Amianto all’Arsenale, ministeri condannati per l’ex militare morto

Elargizione di 200mila euro agli eredi e il riconoscimento di 'vittima del dovere'

L'avvocato Ezio Bonanni

Roma, 1 marzo 2024 – Aveva prestato il servizio militare all'Arsenale spezzino Aldo Martina. Il Tribunale di Roma ha condannato il ministero della Difesa per la morte dell'ex militare, avvenuta nel maggio del 2019 a causa di mesotelioma pleurico legato all'esposizione all'amianto, e dovrà ora destinare una speciale elargizione di 200mila euro agli eredi, la moglie Anna, e i figli Emiliano e Sarah. Il ministero dell'Interno, invece, è stato condannato al riconoscimento di 'vittima del dovere'.

Lo rende noto l'Osservatorio Nazionale Amianto. Martina era originario di Muggia e dagli anni 70 viveva a Fonte Nuova, in provincia di Roma. Nonostante l'evidenza, il ministero della Difesa aveva rigettato la domanda risarcitoria, ritenendo che il mesotelioma fosse legato a una esposizione successiva al congedo e la famiglia ha ottenuto giustizia solo grazie all'azione legale dell'avvocato Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio.

Era venuto a contatto con la fibra killer durante il servizio militare svolto all'età di 20 anni all'Arsenale Militare Marittimo della Spezia, e successivamente al Comos (Comando gruppo Motosiluranti) di Brindisi. In qualità di Sottocapo Radiotelegrafista - riferisce l'Osservatorio - , l'uomo era stato costantemente a contatto con polveri e fibre di amianto, utilizzando accessori come coperte, guanti e pezze, in un ambiente di lavoro privo di misure di sicurezza. Ignaro dei rischi, si occupava della manutenzione e riparazione di impianti di comunicazione navale, manipolava rifiuti, compresi quelli contenenti amianto, senza che venisse dotato di adeguati dispositivi di protezione individuale.

A confermare la malattia, la perizia del Ctu, secondo la quale l'ex militare era costantemente esposto all'inalazione di fibre di amianto aerodisperse nell'ambiente di lavoro provenienti da apparecchiature di sala macchine, tubolature, cavi e trattamenti coibentanti delle imbarcazioni. Tutte sostanze che si liberavano in ambienti ristretti.

Anche le vernici usate a bordo contenevano asbesto, contribuendo ulteriormente alla sua esposizione. Nel 2018, i primi problemi respiratori e, nell'agosto dello stesso anno, la diagnosi di mesotelioma: Aldo Martina morirà nove mesi dopo, vittima di una malattia causata da un ambiente di lavoro pericoloso.