Multa revocata a minorenne

Il prefetto "grazia" quindicenne e richiama i genitori a vigilare sui comportanti dei figli

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Un quindicenne spezzina è stata "graziata" dal prefetto per essere stata parte di un assembramento di 9 ragazzi, di cui tutti gli altri erano poco più che maggiorenni. La motivazione si ancora all’articolo 2 della legge 689 dell’81, là dove dispone che della violazione commessa da minore risponde chi era tenuto alla sorveglianza, salvo che non provi di non aver potuto impedire il fatto. Sul punto hanno breccia le argomentazioni difensive sviluppate dall’avvocato Gianfranco Borrini nel ricorso avverso la sanzione amministrativa: "I genitori esercenti la potestà avevano sempre ricordato alla figlia di rispettare la normativa vigente ma non essendo presenti al fatto non avevano potuto esercitare il controllo e la sorveglianza".

Ma c’è di più: il padre della minore, aveva ripreso a lavorare solo nel mese di maggio, mentre la madre era ancora in cassa integrazione, per cui, la sanzione comminata - 400 euro - risultava particolarmente gravosa per l’economia familiare.

La sanzione venne elevata il 5 giugno da una pattuglia della Polizia Stradale. Accadde alle 16, 50 in Piazza Papa Giovanni XXIII.

L’archiviazione del caso disposta dalla Prefettura, con provvedimento del viceprefetto Roberta Carpanese, nulla toglie ovviamente all’obbligo del rispetto della normativa anche da parte dei minori, anche loro chiamati ad adoperarsi per arginare la diffusione del virus, indotti dai comportamenti virtuosi e prudenziali dagli stessi genitori

Corrado Ricci