Tutto bello, tutto perfetto. Con un solo, piccolo, ’ma’ legato agli spettatori sugli spalti per la Supercoppa femminile. "C’è stata una bella risposta dal pubblico, ma poteva andare meglio – sottolinea la presidente della Divisione Serie A femminile Figc Federica Cappelletti – ci lasciamo alle spalle giornate importanti di promozione, calcio, musica e animazione al ’Picco’.
Come ha risposto il pubblico di Spezia a questo evento?
"Molto bene, a queste partite assiste un pubblico sempre più eterogeneo con tanti giovani ma anche appassionati di calcio che si avvicinano al calcio femminile restando piacevolmente sorpresi dal livello tecnico così alto. Numericamente c’è stata risposta ma poteva anche andare meglio. Un pubblico attento e partecipe, la partita è stata molto bella fra due squadre forti".
Calcio ma anche musica e animazione...
"La cantante Sarafine ha avuto un impatto positivo sui più giovani, con la musica abbinata alle luci e i freestyler impegnati in evoluzioni in campo. A questi eventi cerchiamo di portare sempre più animazione per il pubblico".
Una delle ’pioniere’ del calcio femminile, Aldegonda Pitanti, ieri ha ricordato i passi avanti fatti dal 1980 ad oggi, sulla spinta dell’impegno di chi ha giocato in quegli anni: dai campetti con pochi spettatori alle dirette tv: che ne pensa?
"E’ vero, grazie alla pazienza e alle dedizione delle ’vecchie’ giocatrici il calcio femminile è cresciuto moltissimo. Il loro impegno negli anni ha permesso di fare un passo avanti e arrivare al professionismo, con la possibilità quindi per le giocatrici di dedicarsi solo al calcio".
A Spezia c’è una forte spinta nel calcio femminile, con una squadra in C (Spezia Women), due in Eccellenza (Spezia Calcio e Carpena) e tante giovanili: cosa si sta facendo per la crescita delle serie minori?
"Stiamo lavorando insieme alla Lega dilettanti per far crescere la serie B e la C, l’obiettivo comune è supportare il calcio a livello di base, che sarà il nostro futuro. Bisogna migliorare le strutture e ampliare le scuole calcio per dare spazio alle tante ragazzine che vogliono avvicinarsi a questo sport. La Serie A è vicina al calcio maschile per alcune cose, ma ancora lontana riguardo gli stipendi. Ora lavoriamo per far crescere anche la base e far sì che anche qui il calcio possa diventare la prima occupazione".
Quando vedremo anche in Italia una squadra femminile in ogni società maschile?
"In Italia abbiamo tante giocatrici forti in un campionato sempre più competitivo che attrare tante straniere. Tre società (Roma, Fiorentina e Juventus) hanno giocato la Champions, segno di una crescita importante. Il nostro obiettivo è creare prodotto sempre più visibile e appetibile riguardo partecipanti, appassionati e investimenti. E quando arriveremo ad essere sostenibili economicamente, sarà più facile per tutte le società avere una squadra femminile".
Claudio Masseglia