
Navale, partita aperta Avanti tutta col bando per la nuova gestione del museo della Marina
Avviate venerdì scorso le procedure per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale Europea del bando per l’affidamento ad un operatore economico-culturale della gestione del Museo Tecnico Navale della Marina Militare, fiore all’occhiello dell’offerta museale spezzina destinata all’implementazione. Negli uffici romani di Difesa Servizi spa, la società in house del Ministero della Difesa che si occupa di gestire e valorizzare gli asset del dicastero ai fini del miglioramento della fruibilità del rendimento economico, gli ultimi sono stati giorni intensi per chiudere gli atti che tracciano la rotta tesa all’aggiudicazione in concessione del complesso della Marina Militare dopo la fase delle manifestazioni di interesse. Queste, come è noto, alla chiusura dei tempi dedicati nel settembre 2021, erano provenute da tre operatori: Costa Edutainment che gestisce (fra l’altro) l’Acquario di Genova, Doconline di Potenza specializzata in allestimenti interattivi e la Cooperativa di guide turistiche Turismo sostenibile Cinque Terre. Il bando, saggiato l’interesse del mercato, è comunque aperto a tutti gli operatori economico-culturali. La divulgazione passerà dalla prossima settimana anche dal sito internet di Difesa Servizi (www.difesaservizi.it).
A fronte della procedura regolarmente consolidata, ecco le info orientative sul contenuto dell’atto che - oltre al valore della concessione stimata in 4,2 milioni di euro e lo spettro temporale del contratto proiettato a 12 anni di gestione - fissa i criteri di calcolo per l’assegnazione dei punteggi all’offerta tecnica (massimo 70) ed economica (massimo 30). Quanto alla prima sono diversi gli aspetti, relativi all’ottimizzazione strutturale e degli allestimenti, su quali si ancoreranno le valutazioni ai fini dell’aggiudicazione: il ricorso alle fonti rinnovabili per l’approvvigionamento energetico (anche ai fini dell’indipendenza), la qualità delle forniture di nuove teche, postazioni grafico-digitali, arredi della biglietteria, bookshop e bar; tra gli elementi chiave di valorizzazione anche il nuovo allestimento del giardino esterno. Sarà inoltre valutato il progetto di promozione dei servizi museali a livello nazionale ed internazionale verso scuole e circuiti turistici; un’attenzione particolare sarà richiesto anche per favorire le visite delle persone diversamente abili: il progetto dovrà prevedere l’abbattimento delle barriere architettoniche, visive e sensoriali.
Quanto all’offerta economica, questa dovrà essere al rialzo rispetto al canone annuo fissato in 60mila euro e alle royalties da riconoscere in base al fatturato; la base d’asta è del 6 per cento in caso di fatturato oscillante dai 300mila ai 400mila euro, e del 10 per cento oltre i 400mila euro. La durata del contratto, come detto, è proiettata a 12 anni di gestione, con rinnovo automatico dopo i primi otto se ciascuna delle parti non avrà inviato formale disdetta, sei mesi prima della scadenza del primo step. Attualmente il Museo navale, diretto dal contrammiralio Leonardo Merlini, conta circa 30mila visitatori all’anno che producono un gettito di poco meno di 10mila euro, tenuto conto dell’articolazione tariffaria che va da 5 euro (biglietto intero) a 3 euro (ridotto).
A fronte della partita sul Museo navale sulla via della selezione per l’affidamento gestionale ce n’è un’altra ancora tutta da scoprire e, ancor prima, costruire, dopo le dichiarazioni d’intenti che vengono da lontano - se ne parla da almeno 15 anni - e non sono state ancora concretizzare nonostante una lunga serie di studi, tesi di laurea e progetti finalizzati alla collocazione. E’ quella per la musealizzazione del primo sommergibile della classe Sauro II destinato ad uscire di scena dalla flotta della Marina Militare per limiti di età col subingresso di quelli di nuova generazione costruiti dalla Fincantieri a Muggiano. Non ci sono tempi certi sul divenire dell’operazione; la stessa però può contare sui tesoretti impegnati dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale e dal Comune della Spezia, rispettivamente 800mila e 750mila e sulla richiesta di donazione avanzata alla Marina Militare dall’amministrazione guidata da Pierluigi Peracchini. La decisione della Marina sarebbe conseguente al mancato interesse di Marine estere ad acquistare il sommergibile una volta radiato dalla flotta. Da una parte dunque l’interesse della Marina a fare cassa, dall’altra la possibilità di consolidare il rapporto con la città della Spezia nella prospettiva parallela delle grandi manovre all’orizzonte per l’adeguamento della Base Navale ad ospitare le navi di nuova generazione, con 350 milioni in gioco per le opere strutturali.
Corrado Ricci