
Un gioiello nautico e tecnologico, al top delle potenzialità per prestare soccorso in mare, nell’intima connessione fra operatori e mezzi, quando infuria la tempesta. Così l’ultima unità della Guardia Costiera, Nave “Roberto Aringhieri” (CP421), 34 metri di lunghezza, 10 uomini di equipaggio, varata il 28 ottobre scorso che - , comandata dal Tenente di Vascello Arturo Incerti - campeggia da due giorni al Molo Italia, dove è ormeggiata, aperta alle visite domani dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 17.30. "Ciò avviene nell’ambito di un tour lungo le coste italiane promozionale finalizzato anche alla promozione della cultura della sicurezza in mare" dice il comandante della Capitaneria di Porto Alessandro Ducci che ha fatto gli onori di casa, con l’effetto indotto di valorizzare il waterfont in essere, sulla via del divenire. Una vedetta in vetrina, insomma, da vedere e conoscere per meglio apprezzare il lavoro degli angeli del mare, espressione questa che, oltre a ricorrere nelle narrazioni dei soccorsi della Guardia costiera, dà nome alla classe di questa tipologia di unità a ricordo degli operatori del corpo delle Capitanerie di porto morti in servizio. La prima unità della serie, era stata intitolata a Natale De Grazia, l’ufficiale morto in circostanza misteriose durante il viaggio di trasferimento da Reggio Calabria alla Spezia per indagare sulle navi dei veleni, vittima del dovere e cittadino onorario della Spezia. Quella ora alla Spezia è dedicata alla memoria del Tenente di Vascello Roberto Aringhieri, Medaglia d’Oro al Valor di Marina, che perse la vita il 28 ottobre del 1995 mentre operava in un team ispettivo incaricato di verificare il carico trasportato da un mercantile straniero. "Costruita negli stabilimenti di Messina, dai Cantieri Navali Intermarine SpA (Gruppo Immsi) di Sarzana, questa nave - spiega il comandante - è stata realizzata per la ricerca e il soccorso in mare. Una missione che la nuova unità potrà svolgere anche in condizioni meteomarine estreme, grazie alle sue caratteristiche all’avanguardia: è la più lunga imbarcazione “autoraddrizzante” e “inaffondabile” mai costruita in Italia". Con una velocità massima di oltre 31 nodi e un’autonomia – alla velocità di 28 nodi – di oltre 1.000 miglia nautiche, è dotata di un sistema avanzato di comando e controllo, che assicura maggiore autonomia, e una migliore logistica per l’equipaggio e il ricovero di eventuali naufraghi. Nel corso della visita di domani il comandante Incerti illustrerà le varie attività che vengono svolte dai 10 uomini e donne di equipaggio impiegati a bordo fornendo un fondamentale contributo per l’ambiente, sicurezza dei trasporti e salvaguardia della vita umana.
Corrado Ricci