La Spezia, 12 marzo 2024 – Ansia e preoccupazione. È quello che vivono le famiglie dell’equipaggio di Nave Duilio, il cacciatorpediniere impiegato nel Mar Rosso che oggi ha abbattuto altri due droni aerei, in attuazione del principio di autodifesa, nell’ambito dell’operazione Aspides dell’Unione europea.
È la seconda volta. Già lo scorso 2 marzo il cacciatorpediniere italiano di stanza nella base navale della Spezia, aveva sventato un altro attacco degli Houthi abbattendo un drone che era stato lanciato dalle milizie contro l’unità navale.
Proprio a La Spezia, in città e provincia, risiede la stragrande maggioranza dell’equipaggio del cacciatorpediniere, in totale 195 militari. Famiglie, mogli, mariti e figli che non possono che essere preoccupati per quanto sta accadendo nel Mar Rosso.
Nave Duilio è partita dalla base navale cittadina lo scorso 28 gennaio. L’unità navale si trova nel Mar Rosso da oltre un mese. L’obiettivo è quello di difendere i traffico commerciali nell’ambito del programma Aspides, la missione diplomatico-militare di sicurezza marittima dell'Unione europea attivata in risposta agli attacchi Houthi contro le navi nel Mar Rosso.
"Dobbiamo mettere a sistema che non è un’area no-risk, ma anzi è una conflict zone. C’è una valutazione importante del rischio, ma siamo addestrati e approntati per essere in missione qui”, ha spiegato il comandante di Nave Duilio, il capitano di vascello Andrea Quondamatteo.
Oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani si è congratulato con l’equipaggio: “La Marina militare – ha scritto su X Tajani – garantisce la libera navigazione e protegge i nostri mercantili. Fieri dei nostri marinari!”.
I complimenti sono arrivati anche dal ministro della Difesa Guido Crosetto: “Sono stati bravi gli uomini e le donne del Duilio reagendo e abbattendo due droni. Ma è una sfida – ha sottolineato il ministro che si evolve di settimana in settimana. Noi siamo convinti di quello che abbiamo fatto perché il Mar rosso e il canale di Suez sono uno snodo vitale per la nostra economia. La missione è fondamentale. Dovremmo arrivare con i nostri alleati, e coinvolgendo più nazioni del mondo possibile, a una soluzione in tempi brevissimi. L'intensità e la pericolosità delle azioni degli Houthi sta aumentando di settimana in settimana”.