MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

A bordo del Vespucci nel giro del mondo, la felicità di Simone: “È un sogno avverato”

Il secondo capo della nave scuola della Marina militare parla la lingua locale. L’emozione di tagliare il traguardo di Capo Horn, per la prima volta in 93 anni

Santo Stefano Magra (La Spezia), 20 giugno 2024 – Fare il giro del Mondo è spesso un modo di dire. Per Simone Mazzuccato invece è un sogno che si sta realizzando a bordo della Amerigo Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana riconosciuta come la più bella tra tutte quelle che da anni solcano i mari. Simone Mazzuccato è originario di Santo Stefano Magra e in questi giorni sta completando il viaggio che la Vespucci ha intrapreso ormai da mesi attraversando Capo Horn, ai piedi del mondo: per la prima volta nei 93 anni di storia del veliero tricolore che fa parte del libro delle meraviglie del nostro Paese. L’emozione dell’impresa è stata sottolineata con orgoglio e entusiasmo naturalmente anche a Santo Stefano Magra dove risiede la famiglia di Simone Mazzuccato. Siamo riusciti a raggiungerlo mentre la Vespucci sta entrando a Puerto Vallarta a Città del Messico.

Simone, da quanto tempo presta servizio sull’Amerigo Vespucci?

«Mi sono imbarcato poco più di un anno fa, esattamente il 31 maggio 2023”

Da uomo di mare ricorda la prima che ha visto da vicino la nave più bella del mondo?

«Alcuni anni fa, venni a trovare un amico imbarcato su nave Vespucci e rimasi immediatamente sorpreso dalla particolarità e dalla straordinaria bellezza della nave».

Far parte del Vespucci era un suo sogno, un obiettivo?

«È sempre stato un sogno. Io amo la Marina Militare e lo dimostra il fatto che mi sono arruolato molto giovane. Avevo appena poco più di 16 anni e ho sempre svolto servizio su navi operative, le cosiddette navi grigie occupandomi di diversi incarichi. Successivamente ho conseguito l’abilitazione alla gestione materiali e un giorno, mentre mia moglie venne a visitare Nave Bersagliere, le confessai che il mio sogno sarebbe stato essere capo carico di Nave Vespucci».

Il sogno però sembrava non potersi realizzare. Ma la sorte ci ha messo il classico zampino. Lo stop planetario dovuto all’emergenza sanitaria, nel suo caso, è stato un colpo di fortuna.

«Infatti, nel 2020 quando la nave doveva partire per il giro del Mondo, feci richiesta di essere imbarcato, ma il posto era già occupato. Proprio causa dell’emergenza sanitaria il programma venne annullato e così saltò tutto. Poi sono stato chiamato, forse era proprio destino che io dovessi fare parte della Vespucci».

L’impresa da poco compiuta di tagliare il traguardo di Capo Horn come è stata accolta dall’equipaggio e personalmente quali emozioni ha provato?

«Passare Capo Horn è stata un’impresa indimenticabile per tutto l’equipaggio: un successo di tutti. Ognuno di noi era parte di un ingranaggio che ha funzionato alla perfezione. Inizialmente avevo un po’ di timore: le vicende di altre navi che avevano tentato il passaggio non erano rassicuranti, ma mano a mano che ci avvicinavamo all’obiettivo la preparazione e l’impegno di tutti crescevano e l’impresa ha preso vita. E’ sicuramente un’avventura di cui andrò fiero per sempre».

Ci racconta una giornata tipo sul Vespucci?

«Si inizia la mattina con l’assemblea, quando il Comandante in seconda ci informa delle novità inerenti la navigazione e ci indica le attività da svolgere nel corso della giornata. A seguire il rassetto e la pulizia della nave e al termine ciascuno si dirige al proprio posto di lavoro. Personalmente, essendo il capo carico unico di bordo, mi occupo della contabilità dei materiali necessari per le manutenzioni di bordo e provvedo a raccogliere le richieste dei diversi reparti e a approvvigionare il materiale».

Quando tornerà a Santo Stefano di Magra?

“Ho programmato una breve licenza, il mese prossimo a luglio per tornare a casa dalla mia famiglia”.