REDAZIONE LA SPEZIA

Negro cooperante in Siria. Porta soccorso ai curdi: "Vi parlo da un bunker. Una situazione catastrofica"

Ex candidato sindaco a Porto Venere e ora consigliere in regime di autosospensione "Ovunque bombe e morti. I medici negli ospedali sono stremati e svengono in corsia".

Negro cooperante in Siria. Porta soccorso ai curdi: "Vi parlo da un bunker. Una situazione catastrofica"

QAMISHLO (Siria)

Dalla bellezza di Porto Venere, in cui è consigliere comunale momentaneamente autosospeso dopo aver denunciato "un clima di impunita illegalità", al dramma del Rojava: Paolo Negro racconta la sua esperienza dal nord-est della Siria, dove da prima di Natale si trova come cooperante volontario a sostegno della popolazione curda. Bombardamenti, morti – oltre 4.360 in tutto il paese nel 2023, tredicesimo anno dall’inizio della guerra civile – danni e attacchi alle infrastrutture, il ritorno dell’Isis, i rifugi, il terrore e lo sgomento. Ma anche lo stupore del silenzio in Italia, su questa tragedia che pare ormai assimilata, digerita e passata nel dimenticatoio e la volontà di dare la propria testimonianza per rompere questa cortina.

"La situazione qui è catastrofica – racconta, contattandoci da un bunker, con la connessione a singhiozzo –: le incursioni degli aerei turchi sono continue e la gente continua a morire e ad essere sottoposta a sofferenze indicibili, bambini compresi". "È proprio la condizione di questi ultimi l’aspetto più drammatico. Cerco continuamente di parlare con loro perché nonostante il quadro, l’amministrazione locale si impegna a garantire loro i un luogo e personale per l’istruzione e quindi qualche parola in inglese la sanno, l’alimentazione è assicurata a tutti, ma la cosa sconvolgente è lo sguardo: mi viene da piangere solo a guardarli negli occhi, hanno una sofferenza e una mancanza consapevole di qualsiasi futuro che veramente non riesco a descrivere". E il report sullo stato delle cose a Qamishlo è puntuale e impietoso. "Una catastrofe: sono stati dieci gli attacchi aerei turchi nella prima metà di gennaio contro gli impianti di gas ed elettricità a Suwaydiyah, di importanza cruciale perché producono circa la metà delle forniture del cantone di Jazira e garantiscono la linea di emergenza per venti sottostazioni, che assicurano energia 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per servizi essenziali come stazioni idriche, ospedali e panetterie. In città siamo tutti senza acqua e con corrente a intermittenza solo dai generatori, come altri due milioni di residenti del cantone, ma sicuramente il numero è destinato a salire".

Negro stava iniziando l’addestramento come vigile del fuoco, selezionato perché in Italia è parte della squadra di antincendio boschivo di Porto Venere e ha superato tutti gli esami come operatore fronte fuoco, ma tutte le attività sono state sospese a tempo indeterminato a causa degli attacchi a questi e agli operatori sanitari. L’ex candidato sindaco, testimonia, sta bene fisicamente, nonostante il terrore, la tensione, il razionamento di cibo e acqua. "Ma l’angoscia a vedere questo massacro è sempre più insopportabile perché ci sono solo segnali che la situazione peggiorerà ancora. In più fa ancora più male quando penso che l’Occidente sta ignorando completamente questa catastrofe umanitaria".

E, a testimonianza di quanto sostiene, anche l’esperienza dentro l’ospedale, dove insieme ad altri cooperanti internazionali ha portato delle casse d’acqua per il personale e i degenti. "Sembrava l’obitorio, i pazienti collegati a dispositivi medici alimentati da energia elettrica sono tutti morti o alla meglio in coma, medici e infermieri sono stremati ed alcuni svengono nelle corsie". E conclude con un doppio appello il racconto della sua esperienza. "Oltre a quello a venire ad aiutare, lancio quindi anche l’appello alla Protezione civile italiana ed a tutte le associazioni di volontariato di manifestare in solidarietà ai colleghi siriani che vengono bombardati dai droni turchi solo perché salvano vite umane o spengono incendi, che altrimenti si propagherebbero in tutta la città".

Chiara Tenca