MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Nel cuore della natura. Il camping ’silenzioso’ tradizione di famiglia: "Feste? No, solo relax"

L’esperienza del sarzanese Rudy Monaro a Castiglione Chiavarese diventata simbolo della ’vacanza lenta’ apprezzata anche dai giovani "E’ stata una scelta di vita sull’esempio di quanto fatto da mio nonno".

Nel cuore della natura. Il camping ’silenzioso’ tradizione di famiglia: "Feste? No, solo relax"

Nel cuore della natura. Il camping ’silenzioso’ tradizione di famiglia: "Feste? No, solo relax"

I ritmi frenetici del turismo non sono arrivati fin lassù. Quell’angolo nel bosco al confine tra i territori di Castiglione Chiavarese e Moneglia sono diventati il simbolo della vacanza lenta dove poter alloggiare tra gli alberi, passeggiare e ascoltare la natura. Il campeggio ’Il Bracco InterEuropa’ dista a 6 chilometri da Deiva Marina ed è diretto dal sarzanese Rudy Monaro, che da oltre 20 anni ha trasformato la passione del nonno in una realtà amata da tantissimi stranieri e italiani alla ricerca della quiete. E’ aperto da marzo fino a novembre, un arco temporale insolito per i campeggi. "Una scelta di vita – spiega Rudy Monaro – che a un certo punto ho deciso di portare avanti, inizialmente con mio fratello mentre nostra sorella Barbara è una pittrice con studio a Sarzana, nel segno della continuità famigliare. L’idea di trasformare questo tratto di bosco è stata di mio nonno Giovanni un grande appassionato di campeggio al quale devo la conoscenza dell’Italia proprio grazie alle vacanze in tenda. E quello spirito di avventura, aggregazione e capacità di interagire è alla base di questa esperienza".

E’ ancora di moda il turismo nei campeggi?

"Dipende sempre dallo spirito con il quale si affrontano le vacanze. Di certo da noi non ci sono feste, karaoke e animazione ma si può rimanere in silenzio a leggere un libro, passeggiare nel bosco, organizzare uscite in bicicletta oppure scendere al mare e arrivare alle Cinque Terre che sono a un passo. E’ una struttura attrezzata con tutti i servizi e i frequentatori sanno che le porte dei bungalows possono rimanere aperte, così come i camper e le roulotte. Tutti si conoscono, fanno amicizia e molti stranieri mi hanno invitato a casa loro".

I giovani vivono il campeggio?

"Ci sono ragazzi – continua Monaro – con i quali organizziamo escursioni mentre i bambini adorano ascoltare storie e favole che racconto mentre attraversiamo il bosco. Sono cose semplici ma affascinanti che un giorno ricorderanno e magari da adulti continueranno questo genere di esperienza. Così come vengono ospiti gli amici e compagni di scuola e calcio di mio figlio per trascorrere giornate in tenda".

C’è un ricordo particolare di questi anni in campeggio ?

"Una sera ho accolto un pellegrino con il quale non ho scambiato neppure una parola, ma abbiamo semplicemente sorriso davanti a una tazza di brodo caldo. Un anno dopo si è presentato al cancello del campeggio e mi ha portato in dono l’immagine della croce da Gerusalemme che ancora conservo con forte emozione".