Paolo Figoli, presidente di Confartigianato Spezia, per rilanciare il dibattito sul tema, usa un vecchio adagio risalente nientemeno che all’epoca delle colonie americane prima della guerra di indipendenza. "No taxation without representation", ossia niente tasse senza rappresentanza. Come dire: se i parchi possono contare sui benefici economici indotti dalle imprese che, in condizioni normali, alimentano crescita e lavoro è giusto che le stesse abbiano una loro rappresentanza strutturale nella stanza dei bottoni, cioè una rappresentanza negli organi della governance. Tema non nuovissimo ma tornato di attualità in questi giorni, con una presa di posizione della stessa Confartigianato e di Cna sullo scarso dialogo istituzionale del Parco delle 5terre con le associazioni di categoria, ma anche nell’iter procedurale avviato in Commissione ambiente della Camera per l’istituzione di un Parco nazionale del Magra quale bacino idrografico unitario, anche dal punto di vista della qualità ecologica e della biodiversità.
Figoli, in sostanza cosa chiedete?
"La Confartigianato chiede che i parchi nazionali e regionali abbiano una rappresentanza delle imprese con diritto di voto, anche nell’elezione dei presidenti. Le imprese vivono e lavorano nei parchi, perché non devono essere rappresentate? Come sono rappresentati, voglio sottolinearlo, giustamente i cittadini attraverso i Comuni e le associazioni ambientaliste. Questo è il punto irrinunciabile prima di qualsiasi altro ragionamento sul tema. Negli organismi delle Camere di Commercio, enti di rappresentanza delle imprese per analogia, sono rappresentati i sindacati dei lavoratori, nei parchi invece solo i cittadini e le associazioni ambientaliste. Perché? Eppure la Camere di commercio, la Regione e l’Inps certificano la reale rappresentanza delle associazioni maggiormente rappresentative, cioè gli iscritti. Chi certifica la rappresentanza delle associazioni ambientaliste?".
Non dipenderà dal fatto che spesso, nelle zone tutelate, è difficile conciliare attività produttive e tutela dell’ambiente?
"Le imprese di Confartigianato sono favorevoli alla tutela e alla preservazione dell’ambiente, sulla quale abbiamo preso da tempo coscienza del valore anche economico, di competitività e opportunità per lo sviluppo turistico. Esiste una sensibilità comune, che associa all’ambiente una visione complessiva della società, in chiave di sostenibilità; molte nostre imprese hanno investito con soddisfazione sulla raccolta differenziata, le energie rinnovabili, le certificazioni ambientali. Detto ciò va sempre distinto l’ambiente naturale da quello antropizzato, come vediamo dagli esempi delle Cinque Terre e della foce del Magra, eccetera, dove l’uomo per ragioni economiche ha determinato l’orografia e lo sviluppo – talvolta sbagliando con eccessi – per la vita umana, condizioni senza le quali la stessa società perderebbe la propria ragion d’essere. Cioè: al centro della nostra riflessione ci deve essere l’uomo all’interno del territorio"
E’ un fatto che in molti casi, soprattutto nei Parchi nazionali, ci siano norme e restrizioni poco compatibili con le attività produttive...
"Dipende dai casi, certamente i parchi nazionali, proprio per la mancanza di rappresentatività in seno agli organi, sono spesso più lontani e decidono senza farsi troppi scrupoli sulle conseguenze. Certamente il rispetto di determinati standard ambientali comporta regole, e mi sembra giusto. Il nodo è economico e culturale. Se le prescrizioni ambientali sono viste come costi, a perdere, si alimenta la contrapposizione fra interessi privati e interessi pubblici. Talvolta l’ambientalismo e la politica hanno fatto errori nel rappresentarli solo in modo divisivo. Se la sostenibilità crea un patrimonio condiviso, tra impresa e cittadino, diventa discriminante qualitativa, allora è possibile innescare un processo per tappe che accompagni seriamente le imprese anche in termini di ritorni economici, con contributi a fondo perduto volti a innovare ambientalmente i processi produttivi. E’ quello che per esempio chiediamo al Parco delle Cinque Terre affinché attraverso le risorse del Recovery Plan e la Regione sia possibile investire in motori ibridi per le imbarcazioni e i natanti".
Franco Antola