Ha suscitato un vespaio di polemiche la mancata assegnazione per la terza volta consentiva del premio XXI Luglio allo storico e giornalista Pino Meneghini. Non le manda certo a dire il figlio Andrea: "Secondo me chi determina questo premio è prevalente nell’opposizione e per la terza volta la sinistra non considera mio padre degno di questo riconoscimento. Ritengo che la motivazione che il premio debba essere assegnato ad un vivente sia solo una scusa. Credo invece che l’attuale sinistra non conosca la storia politica e culturale di mio padre. Era un socialista lombardiano faceva parte di quella sinistra che si opponeva al craxismo. Oggi l’utilizzo della figura di mio padre come contesa politica è irriguardosa nei confronti dell’aspetto storico di cui è stato portatore e ti della cultura identitaria di Sarzana. C’è anche ignoranza perchè non conoscono la storia di mio padre e non danno ai giovani l’opportunità di conoscere una figura come è la sua, tutto ciò per una disputa politica".
Sostiene uno dei più cari amici di Pino Meneghini, l’architetto Gianfranco Damiano: "L’ennesima bocciatura di Pino Meneghini all’onoreficenza del XXI Luglio è il frutto di una percezione errata su chi ha promosso la cultura locale, anche politica, e ha reso più chiaro questo evento storico. E’ pensabile che a sinistra ci siano delle difficoltà a comprendere la realtà e gli effetti di questo male interpretare la realtà si vedono. Penso che Meneghini ora stia sorridendo di fronte a tanto nulla". Anche Manlio Castellini, segretario del comitato unitario della resistenza è su questa linea: "Non facevo parte della commissione ma come segretario ero d’accordo nel dare il premio a Meneghini, un grandissimo personaggio. Non capisco perchè tanta negatività nei suoi confronti".
Spiega il consigliere di maggioranza Andrea Pizzuto: "Abbiamo proposto Pino Meneghini per la sua sua attività di storico divulgatore e profondo conoscitore della storia di Sarzana. Abbiamo cercato di capire il perchè di questa opposizione e c’è stato l’appiglio procedurale che l’onorificenza non è mai stata data alla memoria ma sempre a persone in vita". Secondo la segretaria della Camera del Lavoro Lara Ghiglione si tratta di "polemiche stucchevoli che non mi riguardano, di basso profilo. C’è una giuria, esiste un regolamento che deve essere rispettato e si fanno delle scelte. Ci sono 4 associazioni che decidono in modo democratico e viene aggiudicato un premio, tutto molto semplice. Se si vuole fare delle polemiche si facciano su cose serie, vista anche la realtà che stiamo attraversando in questo periodo".
Carlo Galazzo