REDAZIONE LA SPEZIA

"Non è stato un caso eccezionale. La situazione è precaria da tempo"

Crollo soffitto a scuola La Spezia: studenti indignati per la precarietà edilizia. Chiesti interventi urgenti e sicurezza negli istituti.

Gli studenti nell’aula del crollo

Gli studenti nell’aula del crollo

Spaventati e arrabbiati per quella che non considerano "una eccezione". Sconcerto nelle parole degli alunni del Cappellini Sauro, dove ieri mattina si è verificato il crollo dal soffitto di un’aula. "È una situazione indicibile – scrivono i ragazzi di Opposizione studentesca d’alternativa – sapevamo già che la situazione al Cappellini fosse precaria: ci siamo sempre battuti nel farlo riconoscere alla Provincia che a quanto pare, come sempre, non si è per nulla interessata. Come al solito si interessa solamente a investire denaro per cose futili e che giovano solo ai privati. Lo scorso dicembre il corteo studentesco ha ottenuto il tavolo con la prefettura, in quell’occasione abbiamo fatto presente della situazione del Cappellini. Quanto successo ieri non è un’ eccezione, noi studenti non intendiamo abbassare la testa, non faremo finta di non aver visto e ci faremo sentire".

"I problemi nell’edilizia scolastica sono all’ordine del giorno nelle nostre città. Viviamo in scuole vecchie e decadenti, che non riescono più ad adattarsi alle esigenze didattiche di noi studenti" sottolinea una componente dell’Unione degli Studenti Spezia, dopo il crollo di una porzione di intonaco nell’istituto Capellini-Sauro. Gli stessi studenti ritengono che l’incidente sia solo "la punta dell’iceberg", poiché frequentano, raccontano, "scuole che non sono a norma, con spazi ridotti, che non permettono di vivere la scuola come protagonisti". "Troviamo inaccettabile quanto accaduto e non comprendiamo come sia possibile che da anni si ignori questo problema. L’edilizia scolastica è uno dei pilastri del diritto allo studio, diritto che ad oggi, nella nostra regione, non è tutelato. Vivere in spazi accessibili e sicuri è necessario", dicono i ragazzi.

Per Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Uds, "il diritto allo studio non è garantito in gran parte del Paese, le nostre istanze non vengono ascoltate dalla politica. Vivere in scuole sicure non significa solo evitare che i tetti crollino, ma anche avere spazi adeguati per praticare una didattica alternativa, che non sia solo frontale o nozionistica. Il 15 novembre ci mobiliteremo per una scuola diversa nella sua totalità". Sull’episodio il gruppo consiliare del Pd ha presentato un’interpellanza chiedendo "quali interventi di messa in sicurezza e del ripristino dell’aula alle corrette condizioni siano previsti".

C.Mas.