REDAZIONE LA SPEZIA

"Non siamo una colonia. No ai paracadutati"

La Community portuale della Spezia chiede un presidente competente e radicato nel territorio per affrontare le sfide del porto.

"Non siamo una colonia. No ai paracadutati"

La Community portuale della Spezia chiede un presidente competente e radicato nel territorio per affrontare le sfide del porto.

"Basta presidenti che non conoscono il porto e che hanno bisogno di mesi per iniziare a capire". All’insegna dello slogan ’Non siamo una colonia’ la Community portuale spezzina entra con decisione nel dibattito per l’indicazione del nome del nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale. Il tema è più che mai di attualità, visto che lo stesso viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi ai tempi della campagna elettorale per le Regionali ebbe modo di chiarire che le buste con le candidature non sarebbero state aperte prima della fine di novembre e che dunque il nome del futuro presidente dell’Authority di via del Molo non sarebbe stato reso noto se non ad anno nuovo. "Non è nostro compito indicare nomi – affermano coralmente i componenti la Community – ma è nostro diritto esigere rispetto e delineare l’identikit di un futuro presidente che non sia, come già troppe volte accaduto in questi anni con risultati contradditori, paracadutato ma che abbia nel suo identikit l’essere espressione di questo territorio. Questa richiesta non è frutto di un preconcetto, bensì di una precisa considerazione relativa al futuro: il porto della Spezia è chiamato a lottare contro il tempo per affrontare e risolvere i troppi problemi che lo attanagliano. Non può nuovamente diventare un laboratorio di apprendimento, ma deve poter contare su un presidente “plug & play”, in grado di affrontare da subito problemi come i dragaggi, i piani di sviluppo dei terminal, la stazione marittima, i rapporti con Santo Stefano, i collegamenti ferroviari, l’integrazione con Marina di Carrara".