MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

"Non sprechiamo tutto". Ardovino difende il Polo

L’ex referente dei volontari rilancia sull’uso della struttura di Protezione Civile. La sede di Santo Stefano Magra come punto di riferimento provinciale .

L’ex referente dei volontari rilancia sull’uso della struttura di Protezione Civile. La sede di Santo Stefano Magra come punto di riferimento provinciale .

L’ex referente dei volontari rilancia sull’uso della struttura di Protezione Civile. La sede di Santo Stefano Magra come punto di riferimento provinciale .

La storia della protezione civile provinciale è passata da quel capannone. Una posizione strategica all’uscita dell’autostrada, vicina alla ferrovia e all’area retroportuale era stata ritenuta ideale come campo base delle “truppe“ dei volontari. Emilio Ardovino per 20 anni è stato referente dei volontari e attualmente oltre al ruolo di docente di emergenze e Protezione Civile all’Universita di Pisa è consulente per diversi Comuni. Lo spostamento della sede a Brugnato lo ha spinto a una riflessione e soprattutto a lanciare un appello. "Il polo di Santo Stefano Magra – ha spiegato – potrebbe diventare una realtà provinciale che vada a servire tutti i Comuni afferenti a Spezia e Val di Magra, senza disperdere il fantastico contributo di tutti i volontari della Protezione Civile che ne hanno fatto la storia in questa Provincia. Non va abbandonato ma trasformato in qualcosa di diverso. In fondo esiste una direttiva che consente agli ambiti di sostituire i Com".

L’individuazione del Polo a Santo Stefano Magra si deve anche a una sua intuizione. "Nel 2002 – continua – ero referente del volontariato e anche un dipendente di RFI. La stazione di Santo Stefano Magra era stata spostata nell’attuale scalo merci con la relativa costruzione di questa palazzina. Essendo cambiate le attività ferroviarie, gli spazi non avevano più un proficuo uso ferroviario. Con l’allora Prefetto e d’intesa con il dirigente regionale De Luigi e al funzionario provinciale Bocchia fissai un incontro a Roma con i vertici delle Ferrovie per avere in uso gli spazi ed il piazzale. La cifra fu di 10 mila euro all’anno ed il Polo fu inaugurato ufficialmente il 2004". Le prime associazioni di volontariato ospitate furono Radio Marconi, Argo, Prociv Val di Magra, GS Montebello, Fenice, Alpini, Radio Hermes.

"Nel 2004 – continua – c’erano soltanto sette gruppi comunali iscritti in Regione, con il tempo poi sono cresciuti ed anche altre associazioni si sono aggiunte alle prime fra le quali Lunezia, Pegasus, Gev, Ari, fino ad arrivare alla creazione del Coordinamento delle organizzazioni avvenuto nel 2010. Inizialmente esisteva in adesione al Coordinamento FLAB Liguria". Il costo dell’affitto era sostenuto dalla Regione Liguria ed aveva una durata di 6 anni rinnovabili per altri sei. Poi?

"Alla scadenza del 2016, feci proporre da RFI alla Regione un comodato gratuito ma i funzionari non accettarono, preferirono continuare con un contratto oneroso che rimase fisso ai 10 mila euro annui". Qual’è il vantaggio di questa struttura? "E’ un insieme di coincidenze positive, non da ultimo la localizzazione baricentrica su assi viari, ferroviari ed autostradali ed è servito per tutte le grandi oppure piccole emergenze sia a livello locale, regionale che nazionale".

Ci sono episodi che le hanno lasciato un segno incancellabile? "Tantissimi. Di certo quando nel 2011, durante l’alluvione che colpì lo spezzino come il polo divenne centro di accumulo e smistamento dei materiali e generi alimentari. E poi l’impegno di tutti i volontari che da sempre hanno gestito, in maniera esemplare e professionale la struttura collaborando anche a altre iniziative".

E adesso si cambia rotta. "Se la Regione ha deciso per una delocalizzazione delle sue attività evidentemente esite un progetto di maggior espansione. La mia esperienza mi porta a un ragionamento. Quindi posso soltanto sperare che questa struttura non venga abbandonata ma al contrario possa continuare a essere la casa del volontariato. Un punto di riferimento della Val di Magra e dei Comuni limitrofi come Lerici fino a Portovenere. Un’altra cosa rispetto al progetto che punterà su Brugnato ma ugualmente utile. Sul discorso economico dell’affitto si potrebbe puntare sul comodato gratuito con Rfi".

Massimo Merluzzi