I fanghi derivanti dalla spianamento del primo bacino portuale e, più in generale, dei dragaggi che interesseranno il porto della Spezia, potrebbero finire nella diga di Genova. Un’emendamento ad hoc al decreto legge sulla tutela ambientale, presentato dalla senatrice spezzina della Lega Stefania Pucciarelli assieme a Tilde Minasi e Antonino Germanà, potrebbe aprire le porte alla velocizzazione di quei procedimenti che stanno facendo finire in secca il porto spezzino. A confermarlo, ieri nel corso dell’evento ’A bridge to Africa’ promosso dall’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, è stato il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi. "Quello dei dragaggi è uno dei temi irrisolti del Paese. Crediaamo sia giusto procedere con un adeguamento complessivo nelle norme" ha detto Rixi, che poi spostando la lente sopra il caso spezzino ha annunciato che "l’emendamento consentirebbe al porto della Spezia di mettere le terre derivanti dai dragaggi dentro la diga di Genova. Ciò riguarda anche lo spianamento:
questo consetirebbe di accelerare tutti gli iter autorizzativi e di procedere in maniera molto più rapida, legando i lavori al cronoprogramma della realizzazione della diga foranea di Genova. Le terre saranno ovviamente caratterizzate, ma invece di essere portate in discarica o nelle colmate, saranno utilizzate per la diga. Non c’è alcun aggiramento della legge ambientale – ha rilanciato il viceministro – ma una semplificazione del processo, perchè uno dei problemi piu grossi relativo ai dragaggi è dove portare i sedimenti anche qualora questi non abbiano nessuna rilevanza sotto il profilo dell’inquinamento. Credo che da questo punto di vista i fanghi di Spezia non abbiano alcun problema". Un tema diventato centrale, quello dello spianamento del fondale del primo bacino, dopo l’allarme lanciato dalle compagnie crocieristiche riunite in Spezia & Carrara Cruise Terminal. Scct e Autorità di sistema portuale da mesi hanno avviato un lungo confronto per cercare di superare l’impasse. L’ultima proposta dell’ente – avviare la costruzione del molo dalla radice – sarà oggetto di simulazioni avanzate che dovranno valutare se la realizzazione dei lavori possa impedire le manovre d’accosto delle navi da crociera. Nella sua visita spezzina, Rixi, che non si è sbilanciato sui nomi papabili alle presidente delle Adsp liguri, ha annunciato novità sui piani regolatori portuali. "Dopo la sentenza del Consiglio di stato che ha riguardato Genova, siamo orientati a chiedere una nuova configurazione delle regole, che siano analoghe in tutto il Paese. Oggi ogni porto fa il proprio piano con regole diverse, questo rende difficili gli investimenti".
Matteo Marcello